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Samuel Morse nella storia di Bellegra

Bellegra – Samuel Finely Bresse Morse, inventore dell’alfabeto Morse ebbe a transitare in alta Valle Aniene!
“Dal suo diario – spiega Camillo Ceci sui social – evince del suo passaggio a Civitella da Subiaco e il suo soggiorno nel nostro paese in casa Mobilis Braschi nobile famiglia che ospitò anche altri pittori del romanticismo in data 25 maggio 1830 partì da Subiaco per salire fino a Civitella.
la casa del signor Mobili ampiamente descritta dal pittore era affiancata dalla chiesetta di Santa Lucia e vi si poteva accedere tramite un soppalco ora demolito ma fino agli anni 50/60 ancora visibile .
È molto interessante specialmente in questo periodo di metamorfosi dei tempi dare risalto a questi avvenimenti del passato mettendo in risalto la sua straordinaria presenza nel nostro territorio che ha ospitato personaggi importanti.
Pertanto si ringrazia la Signora Piera Pacioni per un suo articolo del maggio 2018 sulla voce di Vitellia e il signor Camillo Ceci sempre sensibile a questi avvenimenti.
Le foto le ho trovate su internet presso la Biblioteca del congresso Americano non sono riuscito a scaricare i disegni fatti a Civitella poiché sfocati ma non mi arrendo a da notare che il 30 maggio sui monti Simbruini aveva nevicato. (Camillo Ceci)

 

Samuel Morse: L’inventore dell’alfabeto che rivoluzionò la storia delle comunicazioni

Samuel Finley Breese Morse nacque il 27 aprile 1791 a Charlestown, Massachusetts, negli Stati Uniti. Inizialmente, la sua carriera non fu legata alla scienza o alla tecnologia, ma all’arte: Morse era infatti un talentuoso pittore. Studiò presso la Yale University e divenne noto per i suoi ritratti, ma la sua vita cambiò radicalmente nel 1832.

Durante un viaggio in nave dall’Europa agli Stati Uniti, Morse sentì parlare delle recenti scoperte sull’elettromagnetismo, in particolare degli esperimenti di Michael Faraday e André-Marie Ampère. Fu in quel momento che ebbe l’idea di sviluppare un telegrafo elettrico che permettesse la trasmissione rapida di messaggi su lunghe distanze.

Con l’aiuto del fisico Joseph Henry e dell’ingegnere Alfred Vail, Morse perfezionò il suo telegrafo e sviluppò nel 1837 un sistema di comunicazione basato su impulsi elettrici: l’alfabeto Morse. Questo codice convertiva le lettere in combinazioni di punti e linee (detti “dot” e “dash”), facili da trasmettere e ricevere con il telegrafo.

Dopo anni di difficoltà e scetticismo, Morse riuscì a ottenere finanziamenti dal governo americano e nel 1844 inviò il primo messaggio telegrafico ufficiale da Washington a Baltimora con la celebre frase:
“What hath God wrought” (“Che cosa Dio ha fatto”).

Il successo del telegrafo Morse rivoluzionò le comunicazioni, permettendo una trasmissione istantanea delle informazioni e contribuendo allo sviluppo dei moderni sistemi di telecomunicazione.

Samuel Morse morì il 2 aprile 1872, lasciando un’eredità indelebile nella storia della tecnologia. Il suo alfabeto Morse è ancora usato oggi, soprattutto nelle comunicazioni di emergenza e nel mondo della radio.