Roma – Il 19 luglio Roma ricorda il primo bombardamento subito nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, ad opera di bombardieri statunitensi delle forze aeree alleate del Mediterraneo, guidati dal generale James Doolittle.
Un bombardamento che coinvolse soprattutto il quartiere di San Lorenzo, epicentro della strage, ma colpì anche altri quartieri adiacenti, come il Tiburtino, il Prenestino, il Labicano, il Tuscolano, il Nomentano. In via Raimondo Montecuccoli, nel Prenestino/Labicano, crollarono due palazzi.
L’intento era quello di colpire il nodo ferroviario per impedire l’invio di rifornimenti alle truppe tedesche e italiane impegnate nel sud del Paese a contrastare l’esercito angloamericano. Le prime bombe sganciate sulla stazione Tiburtina colpirono dei carri ferroviari carichi di munizioni che esplosero sollevando un grande polverone che impedì ogni visuale degli obiettivi agli aerei che venivano dopo i primi. Quelli che seguivano sganciarono le loro bombe laddove c’era fumo che nel frattempo s’era esteso anche ad altre zone della città.
Un evento che uccise 3 mila persone e ne ferì 11 mila, tra ferrovieri e cittadini.
Targa in memoria dei caduti dell’Atac
Il quartiere Prenestino-Labicano, colpito nel bombardamento, ricorda i dipendenti dell’Atac caduti durante la Guerra di Liberazione con una targa alla memoria.
La targa è stata posta dall’ANPI del Prenestino il 25 Aprile 1950, e vi sono ricordati i nomi dei caduti:
Franco Gacurta
Guido Rattoppatore
Giovanni Ferri
Luigi Ferri
Antonio Gori
Aldo Banzi
Franco Bitler
Tito Bernardini
Franco Ceriani
Fedele De Nitri
Vezio Emiliani
Mario Federici
Franco Franke
Pietro Guerrini
Antonio Mggioni
Paolo Moschero
Fernanrdo Nuccetelli
Pietro Sartori
Cesare Taloni
Giulio Toriani
Un pezzo di storia in via Montecuccoli
Chiunque passi in via Raimondo Montecuccoli, la storica strada in cui è stato girato il capolavoro neorealista “Roma città aperta” di Roberto Rossellini, non può fare a meno di ricordare il tragico evento. Via Montecuccoli racchiude tutta la storia della Roma contemporanea, quella della Guerra di Liberazione e del dopoguerra.
Qui sono stati girati film, serie tv e fiction proprio per la portata storica che rappresenta questa strada, e ancora oggi lo ricorda ogni angolo. Dal murale di Anna Magnani, all’entrata di via Montecuccoli, ai palazzi dove fu girata la scena madre di “Roma città aperta”, quando Pina, nel tentativo di correre dietro al suo amore Francesco, appena catturato dai soldati tedeschi, viene fucilata e cade a terra. Una scena straziante e immensa, che ha fatto la storia del cinema e della stessa città di Roma.