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San Valentino, la contrastante opinione pubblica e la storia

S.-ValentinoCarsoli. San Valentino, la festa degli innamorati; l’opinione pubblica è molto contrastante, c’è chi ama questa festa e chi invece la detesta. I social sono testimoni di questo, si passa da foto romantiche di coppie innamorate, fiori regalati alla propria donna, cioccolatini, cene a lume di candela a commenti contrari su questa festa a volte perché San Valentino dovrebbe essere ogni giorno per una coppia l’amore deve vincere su tutto, altre perché viene considerata una festa banale e basata sul commercio. Insomma chi più chi  meno di questa festa ne parlan tutti!

Storia

San Valentino, detto anche san Valentino da Terni o san Valentino da Interamna (Terni, 176 circa – Roma, 14 febbraio 273), è stato un vescovoromano, martire.

Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degliinnamorati e protettore degli epilettici.

La più antica notizia di San Valentino è in Martyrologium Hieronymianum, un documento ufficiale della Chiesa dei secc. VVI dove compare il suo nome e anniversario di morte. Ancora nel secolo VIII un altro documento, Passio Sancti Valentini, ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazionenotturna, la sepoltura a Terni ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, il successivo martirio di questi e la loro sepoltura.

La festa di san Valentino ricorre annualmente il 14 febbraio, ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo. È molto probabile che le sue origini affondino nel IV secolo, per sostituire la festa pagana dei Lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco: questi riti si celebravano il 15 febbraio e prevedevano festeggiamenti sfrenati ed erano apertamente in contrasto con la morale e l’idea di amore dei cristiani. In particolare il clou della festa si aveva quando le matrone romane si offrivano, spontaneamente e per strada, alle frustate di un gruppo di giovani nudi, devoti al selvatico Fauno Luperco. Anche le donne in dolce attesa si sottoponevano volentieri al rituale, convinte che avrebbe fatto bene alla nascita del pargolo. In fondo, ad alleviare il dolore bastava lo spettacolo offerto dai corpi di quei baldi giovani, che si facevano strada completamente nudi o, al massimo, con un gonnellino di pelle stretto intorno ai fianchi. Per “battezzare” la festa dell’amore, il Papa Gelasio I nel 496 d.C. decise di spostarla al giorno precedente – dedicato a San Valentino – facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati.
Tale tradizione fu poi diffusa dai benedettini, primi custodi della basilica dedicata al santo in Terni, attraverso i loro monasteri prima in Italia e quindi in Francia ed in Inghilterra. Molte tradizioni legate al santo sono riscontrabili nei paesi in cui egli è venerato come patrono.

La figura di Valentino come santo patrono degli innamorati viene tuttavia messa in discussione da taluni che la riconducono a quella di un altro sacerdote romano, anch’egli decapitato pressappoco negli stessi anni.

 

E.P.