Il Monte Livata è un gioiello di beltà e vegetazione nel cuore dei Monti Simbruini. Località sciistica d’inverno, d’estate si trasforma nel posto ideale nel sublacense dove fare avventurose escursioni, passeggiate, sport e tour in piena libertà, godendo di un panorama incantevole e respirando aria buona a pieni polmoni. Proprio in questi giorni il Monte sta tornando agli antichi splendori registrando un boom di presenze turistiche, per la gioia delle attività ricettive e del turismo sublacense in generale. Ma qualcosa di molto spiacevole sta deturpando l’immagine di questo paesaggio meraviglioso.
Alle spalle della chiesa che sorge sul Monte Livata c’è un’antica costruzione adiacente all’area pic-nic: è lì che sono stati avvistati e segnalati dalla popolazione rifiuti e immondizia di ogni genere, segno del passaggio di qualche turista incivile, che non ha rispettato il luogo in cui si trovava nel momento in cui ne usufruiva per ristorarsi. Ma l’accumulo esorbitante di questi rifiuti è anche il segno che tale problematica pare andare avanti da molto tempo. Gli abitanti del posto denunciano questo stato di degrado e abbandono che ha tutte le caratteristiche di una discarica a cielo aperto, ed auspicano un intervento immediato da parte delle autorità competenti.
Robert Baden-Powell, fondatore dello scautismo, diceva agli esploratori: «Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato». Questo motto dovrebbe valere come regola quando si calpesta un territorio che non ci appartiene e specialmente quando si tratta della natura, per far sì che un luogo puro e incontaminato rimanga tale, e possa essere apprezzato anche da chi viene dopo di noi.