Avezzano. Scomparsa dell’avocato Antonio Milo, l’onorevole D’Alfonso: ho intenzione di organizzare un premio dedicato alla sua memoria.
“La scomparsa di Antonio Milo non deve bloccare l’innovazione che il suo pensiero ha portato nell’interpretazione del compito dell’avvocatura”. Ha dichiarato l’onorevole Luciano D’Alfonso. “Per questo ho intenzione di organizzare un premio dedicato alla sua memoria, che si basi sulle indagini preliminari e sulla fase del procedimento penale di accertamento della verità. Il bando sarà finanziato dalla Fondazione Europa prossima e dalla Fondazione palazzo De Sanctis, auspicando il consenso e il sostegno di promozione delle Camere penali e degli ordini professionali degli avvocati di L’Aquila, di Avezzano e di Sulmona, e della facoltà di giurisprudenza di Teramo e di Avezzano.
Al premio potrà partecipare chi si deve laureare in giurisprudenza o chi si è laureato e sta facendo pratica forense, fino al trentesimo anno di età; gli iscritti si cimenteranno nel realizzare un componimento professionale sui temi delle indagini preliminari, poiché sono la fase dell’accertamento della verità in corrispondenza della quale sono inferiori le garanzie per l’indagato. L’esempio di Antonio Milo è stato quello di un professionista non rinunciatario nella difesa, non solo nel processo ma anche nel procedimento, e con questo premio vogliamo esaltare questo aspetto della sua memoria: egli sosteneva che la difesa va fatta non solo nel processo, quando le carte e il fascicolo sono costituiti davanti al giudice terzo, ma anche prima del processo, durante il procedimento, quando sono ancora in corso le indagini preliminari, realizzando così un vero e proprio progetto di difesa che non è nello stile dell’avvocatura italiana poiché molti ritengono di muoversi soltanto dopo, quando ormai le prove si sono cristallizzate e l’indagato è sanguinante. Antonio Milo sapeva coltivare la cultura delle garanzie durante l’accertamento della verità, che in Italia deve essere un accertamento che non toglie la normalità della vita all’indagato, poiché non può essere che un indagato viva un’esperienza simile a quella di un tumore.
Oggi stesso scriverò ai presidenti degli ordini professionali dell’Aquila, di Avezzano, di Sulmona e ai due presidenti di Fondazione Europa prossima e Fondazione palazzo De Sanctis, al rettore dell’università di Teramo, al presidente del corso di laurea in Giurisprudenza di Avezzano, al preside della facoltà di Giurisprudenza di Teramo e al sindaco di Avezzano affinché ci metta il suo sostegno morale.