Scoppia il caso “casello di Tagliacozzo” in territorio di Carsoli; presentato esposto alla Procura per degrado
Carsoli. Sulla discarica permanente che deturpa l’ambiente nelle adiacenze del casello autostradale della A24 Tagliacozzo, in questi giorni ha fatto la voce grossa il consigliere Comunale di Tagliacozzo Alfonso Gargano, il quale si è rivolto alla Procura della Repubblica presentando un esposto per l’incresciosa situazione perdurante ormai da anni. La notizia ha suscitato un certo scalpore, anche relativamente quanto si è appreso nell’articolo pubblicato questa mattina (6 dicembre n.d.r.); ossia che il casello è di Tagliacozzo ma il territorio è il Comune di Carsoli. Tanto che lo stesso sindaco di Tagliacozzo Maurizio Di Marco Testa, sostiene di aver scritto al Comune di Carsoli, in quanto non si sua competenza. Lo spettacolo che si presenta agli occhi degli automobilisti è davvero raccapricciante, a pochissimi metri dal casello stesso, e premesso che la discarica abusiva va rimossa, da chiunque ne abbia la titolarità, ci hanno chiesto di approfondire per capire come stanno le cose a livello procedurale. Perchè l’uscita si chiama Tagliacozzo se il territorio è Comune di Carsoli? Chi si prende le beghe e chi le brighe? Molti i messaggi ricevuti in redazione su questo tema. Non sono certo i tempi per scendere in forme campanilistiche ma è giusto capire come stanno le cose. In effetti sembra proprio che questo casello costruito successivamente all’apertura avvenuta nel 1970, sia ubicato in territorio del Comune di Carsoli, ma l’uscita o l’ingresso (riservato solo a chi proviene e a chi è diretto verso Roma) portano l’iscrizione “Tagliacozzo”. L’uscita si trova appena dopo Pietrasecca, frazione di Carsoli ed è distante oltre 15 kilometri da Tagliacozzo stessa. Giovanni Marcangeli, sindaco dell’epoca fine anni 70 spiega che tale denominazione fu una “forzatura” compiuta senza nemmeno richiedere l’autorizzazione al Comune di Carsoli. A nulla valsero le richieste di inserire la denominazione “Carsoli Nord”, inoltrate all’allora Società S.A.R.A., tanto che lo stesso ebbe a presentare una denuncia che scaturì in un processo, poi probabilmente archiviato nel corso degli anni. Caso inverso invece per il casello di Carsoli-Oricola, che acquisì la doppia denominazione in quanto una piccola porzione di terreno dove è ubicato il medesimo casello ricadeva nel territorio di Oricola. Questo è quanto, ma tutto ciò non toglie che la discarica debba essere bonificata, e magari si potrebbe cogliere l’occasione per organizzare un tavolo di approfondimento tra i Comuni di Carsoli, Tagliacozzo e l’attuale società Strada dei Parchi, magari per rimettere un pò d’ordine a questo impeachment burocratico-territoriale.