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Scuole: Mattia (Pd), dalla Valle Aniene ai castelli sindaci in rivolta contro tagli. Subito audizioni

Presentata richiesta in Consiglio regionale per audire, tra gli altri, l’assessore regionale Schiboni; sindaci; presidenti Municipi Roma, Città Metropolitana di Roma Capitale, Ufficio Regionale Scolastico, sindacati e associazioni

Roma – Dalla Valle dell’Aniene a Marina di Cerveteri fino ai Castelli: è partita la, purtroppo prevedibile, rivolta di sindaci, presidenti di municipi, sindacati, esponenti della comunità educante e studentesca e, in generale, di interi territori contro il dimensionamento scolastico applicato in maniera unilaterale dalla Giunta Rocca, senza alcun confronto con le parti coinvolte, che in alcuni casi, come nel V Municipio, costringerà alunni e rispettivi genitori a doversi spostare verso scuole più distanti. Per questo ho depositato una richiesta per audire, tra gli altri, in Commissione Istruzione e Diritto allo Studio l’assessore regionale alla Scuola Schiboni, l’Ufficio Regionale Scolastico, sindaci, presidenti Municipi Roma, Città Metropolitana di Roma Capitale, sindacati e associazioni”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, membro della Commissione Diritto allo Studio e Istruzione.

“Una protesta diffusa a Roma e nel Lazio che, a prescindere dalle situazioni specifiche, si leva con un’unica voce: non è vero che vengono tagliate solo le dirigenze, come avevano sostenuto all’inizio Governo nazionale e regionale, ma vengono tagliate anche le scuole, con ricadute negative sui posti di lavoro per le segreterie e personale Ata, oltre che per i presidi, e compromettendo la continuità didattica del rapporto tra alunni e insegnanti. Insomma una mannaia che, non avendo la Regione ascoltato preventivamente le esigenze e caratteristiche peculiari di scuole e territori, ora avviene senza alcun criterio e che, ancora una volta, finisce per colpire soprattutto quelle autonomie scolastiche in quartieri popolari, zone periferiche, che hanno acceso una luce di speranza ed emancipazione sociale in aree altrimenti marginalizzate. E’ il caso ad esempio del Comune di Ciampino, dove l’Istituto Comprensivo Umberto Nobile di 602 alunni complessivo (8 sezioni di scuola media, una di scuola primaria e due di scuola dell’infanzia), frutto di un lavoro di anni degli insegnanti che ne hanno fatto una scuola d’élite in un quartiere popolare, ora viene accorpata alla Scuola musicale Leonardo Da Vinci, 580 alunni complessivi per 10 sezioni di scuola media, che ha una sua specificità didattica. E’ inammissibile che si prosegua con simili pastrocchi ai danni di alunni e territori. La Giunta Rocca avvii subito confronto con chi quelle scuole destinate a scomparire le vive ogni giorno”, conclude Mattia.