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Scuole nel Lazio, verso la riapertura se regione diventa arancione

"Personalmente aspetterei sempre e comunque dopo Pasqua, non prima”, commenta il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi

ROMA – Da quanto si apprende, nel caso in cui il Lazio dovesse tornare in zona arancione, la Regione ha stabilito che da lunedì prossimo riapriranno in presenza asili nido, materne, elementari e medie. Le scuole superiori, invece, proseguiranno l’attività in Dad.

“Con un Lazio ‘arancione‘ le scuole potrebbero riaprire da lunedì, ma personalmente aspetterei sempre e comunque dopo Pasqua, non prima”. Risponde così il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato sul tema dall’agenzia Dire.

SE LAZIO IN ARANCIONE LUNEDÌ RIAPRONO FINO A MEDIE

“Qualora i dati epidemiologici facciano tornare il Lazio in zona arancione da lunedì 29 Marzo gli asili nido, le materne, le scuole elementari e le medie riapriranno con le attività in presenza. Per quanto riguarda le superiori, queste rimarranno chiuse continuando ad assicurare la didattica a distanza. La decisione riguarda le giornate antecedenti le vacanze di Pasqua, cioè il 29, 30 e 31 marzo e sarà formalizzata nelle prossime ore con un’ordinanza regionale a firma del Presidente della Regione Lazio. La scelta è stata elaborata anche a seguito di un incontro avvenuto questa mattina con tutte le organizzazioni sindacali del comparto scuola che hanno concordato con l’opportunità di continuare con la Dad al 100% fino a Pasqua per gli istituti superiori”. Così in un comunicato Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio.

“Inoltre, a partire da lunedì 29 marzo e per tutto il mese di Aprile, la Regione Lazio consentirà agli studenti di effettuare i tamponi senza ricetta medica negli hub regionali. Con queste soluzioni crediamo di rispondere in modo adeguato alle esigenze delle famiglie e soprattutto di favorire gli studenti più piccoli, evidentemente più in difficoltà nell’apprendimento tramite computer. Fermo restando l’intenzione di tenere aperte le scuole il più possibile, nostra priorità da sempre, la chiusura degli istituti di secondo grado per le giornate antecedenti la Pasqua sono da attribuire anche a motivazioni di tipo organizzativo”, conclude Di Berardino.