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Seggi a Carsoli, Bernardi e Nazzarro: “no alla soppressione, raccolta firme è tutela per i cittadini”

CARSOLI – La riduzione dei seggi elettorali continua a tenere banco opinionistico a Carsoli. Prosegue la raccolta di firme con la petizione popolare mirata a richiedere ed ottenere un dietrofront rispetto al deliberato del commissario Prefettizio di Carsoli (clicca qui per leggere l’articolo ab origine).

A seguito di tale decisione si è registrata anche la posizione del gruppo Amare Carsoli che questa mattina ha diramato un proprio comunicato stampa (clicca qui per leggerlo) in cui si evidenzia che rispetto a tale tematica occorre equilibrio istituzionale e non strumentalizzazioni politiche.

Ma rispetto a ciò arriva una replica  a firma di Lorena Bernardi, che ha organizzato a partire da Tufo la raccolta di firme.

“Dire che ci sia una strumentalizzazione politica – spiega la Bernardi nella nota – significa automaticamente negare il problema e difendere l’operato indifendibile di chi ha prodotto una delibera, che per quanto riguarda Tufo, non ha dati oggettivi per restare in piedi. Sarebbe stato più opportuno far silenzio. Chi scrive non conosce il senso di “appartenenza” lo scatto pratico di chi da sempre fa “associazionismo” la lungimiranza, e soprattutto scrive senza cognizione di causa alcuna su situazioni locali che non conosce. Dal momento che l’iniziativa per la raccolta delle firme è partita da noi, per quanto possa sembrare inutile, è quantomeno un segnale che Tufo vuol far arrivare a chi di dovere per far fare retromarcia su un provvedimento inutile e inopportuno. Chiamatela pure “strumentalizzazione politica”, rimando al mittente questa intenzione. Esiste chi si limita ad amarlo veramente il proprio borgo. E non da un giorno, da oltre trent’anni, e soprattutto non a chiacchiere. Esistiamo anche noi.”

Su tale tematica interviene anche Velia Nazzarro ex sindaco di Carsoli: “La scelta di sopprimere i seggi di Tufo, Colli di Monte Bove e Villaromana non è mai stata condivisa durante le mie amministrazioni, poichè l’esercizio del voto deve essere garantito a tutti nei luoghi stessi dei singoli borghi. E’ un fatto identitario e sociale. Gli spazi ci sono, non a caso le vecchie scuole oggi sono utilizzate per scopi sociali. Uno sforzo in più e quando ci sono le elezioni (cosa che non accade certo tutti i momenti) ci si attrezza e si risolve, come sempre si è fatto.

Oltre a livello pratico, la spoliazione ha portato divisione, senso di sconcerto tra la popolazione in generale, sdegno. E con tutto il rispetto per il commissario Straordinario, ci permettiamo in virtù della libertà di opinione di dire la nostra. Appare chiaro che le scelte dell’organo prefettizio, siano intraprese per risparmiare,  manca però l’aspetto politico nel decidere. E ciò accade nei commissariamenti e grazie  a chi lo ha regalato al popolo.  Se tutelare i cittadini, la loro identità, e rivolgere considerazione agli anziani diventa strumentalizzazione allora si vede che il gruppo Amare Carsoli ha sbagliato nome, chi ama tutela e non mette la testa sotto la sabbia”.

La Bernardi intanto ha reso noto anche il testo della lettera predisposta per la raccolta firme: