Segni, dipendenti comunali in stato di agitazione: “tutto fermo dal 2018”
Chiesto l'intervento del Prefetto di Roma per un tentativo di conciliazione. Il personale del Comune si dichiara pronto anche allo sciopero
Segni – Sono giorni intensi, di dibattito infuocato nel comune di Segni, dove i dipendenti comunali si sono riuniti lo scorso 10 febbraio in un’assemblea. E’ stata questa l’occasione per dare, all’unanimità, alle Organizzazioni Sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL con la RSU del Comune di Segni il mandato per proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale comunale dipendente e per chiedere il tentativo di conciliazione al Prefetto di Roma.
“L’assemblea ha già dato pieno mandato alle rappresentanze sindacali – si legge nel comunicato – nel caso di mancata convocazione del Prefetto per il tentativo di conciliazione, o del suo esito negativo, a proclamare anche lo sciopero del personale di tutti i servizi per l’intero turno di lavoro ovviamente, nel rispetto di quanto previsto dalla Legge n. 146/90, saranno comunque garantiti i servizi essenziali agli utenti.
Già nel mese di settembre dello scorso anno le rappresentanze sindacali avevano chiesto l’intervento del Prefetto ed in quell’occasione il Sindaco di Segni e l’allora segretaria avevano preso degli impegni precisi per risolvere le annose problematiche che purtroppo ad oggi non hanno trovato ancora soluzione”.
“In particolare – prosegue il comunicato – le problematiche riguardano la mancata valorizzazione del personale, l’erogazione di prestazioni straordinarie, dei progetti, della performance organizzativa ed individuale addirittura riferiti agli anni 2018 e 2019, nonché per la mancata convocazione delle rappresentanze sindacali per la ripartizione del fondo del salario accessori per l’anno 2020”.
“Auspichiamo – chiedono infine i dipendenti comunali – una celere convocazione al fine di evitare gli inevitabili disservizi che saranno causati alla cittadinanza nel caso della proclamazione delle ulteriori iniziative sindacali”.