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Sentinelle di Civiltà e Felicità: la dirigente Marullo porta il progetto di Ferrante alla Mazzini di Pescara

Pescara. Si sono diplomati oggi “Sentinelle di Civiltà e Felicità” novanta alunni della secondaria di primo grado Mazzini di Pescara. 

Dopo essere stati a lezione di felicità, empatia, disabilità e diritti con Claudio Ferrante gli studenti si sono cimentati nella passeggiata empatica in carrozzina per le vie di Pescara scoprendosi improvvisamente prigionieri della propria città.

I ragazzi hanno provato direttamente gli effetti fisici e psicologici della barriera architettonica. Essere ostacolati nello svolgimento di tante azioni quotidiane, che normalmente svolgono senza difficoltà, e sentirsi psicologicamente sopraffatti dalla paura, dall’ansia, da un senso di inadeguatezza che trova la sua causa solo ed esclusivamente in un ambiente non pensato per tutti. 

“Come dirigente, accogliere questo progetto è un privilegio. Come istituzione scolastica è nostro compito e dovere sensibilizzare i nostri studenti sulle  tematiche della disabilità e dell’inclusione, affrontando il problema delle barriere sociali e delle barriere architettoniche che di fatto impediscono alle persone con disabilità di vivere una vita in condizioni di parità e di uguaglianza con gli altri. 

Abbiamo accolto Il Cav. Ferrante nella nostra scuola per iniziare un percorso che vorremmo portare avanti nel tempo all’interno della nostra offerta formativa” queste le parole della Dirigente Prof.ssa Elena Marullo che ha fortemente voluto il progetto “Sentinelle di Civiltà e Felicità “ ideato e realizzato da Ferrante per i suoi studenti.

Un plauso al progetto è stato fatto anche dall’Assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Pescara Valeria Toppetti, che salutando gli studenti, ha elogiato questo percorso pedagogico ringraziando Claudio Ferrante definito “uomo dalla umanità e forza straordinaria che rappresenta un modello positivo per i nostri alunni”.

“E’ stato un progetto meraviglioso, i ragazzi attenti e partecipativi hanno davvero compreso come la disabilità non sia una malattia ma una condizione di vita all’interno di un ambiente sfavorevole. Hanno avuto occasione di riflettere anche sulla propria vita, sulla propria felicità ed hanno lavorato aprendosi agli altri con i sentimenti, ritrovandosi tutti spesso commossi nel “momento dell’abbraccio”. Ringrazio la Dirigente per aver voluto realizzare questa tre giorni di progetto nella sua scuola per contribuire a creare nuove consapevolezze nei suoi studenti”, così al termine del progetto si esprime Claudio Ferrante. 

“Questa esperienza è stata indimenticabile non me la scorderò più, ho capito che soprattutto nella disabilità, le parole possono essere delle pietre e dobbiamo stare attenti quando le usiamo, così come non dobbiamo giudicare nessuno prima di conoscere”, questo è quanto affermato da Elena della seconda A e le fa eco la compagna Ginevra della seconda B “aver effettuato l’esperienza empatica con la carrozzina mi ha fatto capire il vero significato della barriera architettonica. Dobbiamo lottare affinché queste barriere vengano abbattute in modo che nessuno verrà più considerato disabile. Esperienza che mi è rimasta nel cuore”!

Si ringrazia per il costante sostegno la ortopedia Artes di Montesilvano per la fornitura delle carrozzine.