Roma – Un’area, di circa 2mila metri quadri, adibita a discarica illegale di rifiuti anche pericolosi, è stata scoperta dalla Unità SPE (Sicurezza Pubblica ed Emergenziale), nell’ambito delle attività di controllo interforze di Polizia Locale e Polizia Metropolitana di Roma Capitale sulla filiera della gestione e smaltimento illegale di rifiuti pericolosi. Oltre al sequestro del terreno, sito nel quadrante sud della città, due le persone denunciate per gravi violazioni alle norme ambientali.
Gli indagati, amministratore delegato e direttore tecnico di una società di gestione di rifiuti, avevano allestito, su un terreno adiacente alla sede della propria azienda, un deposito per il recupero e lo smaltimento di rifiuti pericolosi e non, privi delle necessarie autorizzazioni e senza alcun rispetto delle disposizioni previste in materia di tutela ambientale. Gravi i pericoli per la salute pubblica e per l’ambiente derivanti da tale attività, esercitata per di più in prossimità di un torrente presente nella zona, con il conseguente danno a livello di inquinamento delle falde acquifere. Notevole la quantità di rifiuti speciali trovati sul luogo: apparecchiature elettriche ed elettromeccaniche, rottami metallici, rifiuti plastici e di varia natura. Per tali motivi, la Procura della Repubblica di Roma ha disposto il sequestro preventivo della superficie e dei container destinati alla raccolta dei rifiuti.
Grazie agli accurati accertamenti, eseguiti dagli agenti unitamente al personale della Polizia Metropolitana di Roma Capitale, è stato possibile porre fine all’attività illegale realizzata su un’area, che era stata appositamente occultata, pertanto non visibile dalla strada, attraverso l’uso di teli oscuranti. Ulteriori indagini sulla provenienza del materiale rinvenuto e su altri presunti illeciti sono tuttora in corso.