L’Aquila – Oggi è lutto cittadino nella capitale abruzzese, ed il ricordo dei drammatici momenti della notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 è più vivo che mai. Così la fiaccolata che si è svolta nel centro cittadino che solo adesso è stato reso agibile, anche se ancora completamente deserto, ha costituito anche un’occasione per chiedere giustizia.Una richiesta accompagnata dal mesto e drammatico suono dei 309 rintocchi provenienti dalla campana della Chiesa delle Anime sante che non crolla solamente grazie ai supporti d’acciaio che in questi anni l’hanno tenuta in piedi. La manifestazione è stata preceduta da un nuovo crollo che ha riguardato una delle case costruite nel dopo terremoto. Si è trattato di un “ cedimento strutturale” di un balcone di un edificio delle case costruite a Preturo, a qualche chilometro dal centro storico aquilano in un complesso già sgomberato e sequestrato dopo un analogo crollo avvenuto nel settembre 2014. Poco tempo fa sono state chiuse le indagini sul precedente cedimento con il rinvio a giudizio di oltre 30 persone. La notte del terrore, chi tremava e chi moriva e anche chi rideva… ebbene la violenza della natura si scontra con la barbarie dell’uomo e alla sua avidità di soldi e potere.