Roma – Per il secondo anno l’Onu celebra il 4 gennaio la Giornata mondiale del braille per sottolineare l’importanza che questo metodo ha avuto nella piena realizzazione dei diritti fondamentali delle persone non vedenti o ipovedenti.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità si stima che nel mondo siano 36 milioni le persone cieche e 216 milioni quelle con disabilità visive da moderate a gravi. L’Onu sottolinea che le persone con disabilità visiva sono più a rischio delle altre di finire in povertà. La perdita della vista, infatti, può causare una vita di disuguaglianze, cattiva salute e difficoltà di accedere all’istruzione e a una vera occupazione. La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall’Onu nel 2006, ha posto l’accento sul benessere delle persone con problemi visivi e considera, appunto, il braille un elemento essenziale per l’istruzione, la libertà di espressione e di opinione, l’accesso all’informazione e l’inclusione sociale.
Il metodo di Louis Braille che garantisce anche ai non vedenti l’accesso ai libri
Inventato dal francese Louis Braille nella prima metà dell’Ottocento questo sistema di scrittura tattile, in cui ciascuna lettera, cifra o simbolo musicale è rappresentato da una combinazione di sei puntini, garantisce anche ai non vedenti l’accesso ai libri. Figlio di un sellaio, Louis Braille all’età di tre anni si infortunò all’occhio sinistro nell’officina paterna. A causa dell’estendersi dell’infezione perse la vista anche all’occhio destro e divenne cieco. A 10 anni vinse una borsa di studio alla Institution des Jeunes Aveugles (“Istituto per giovani ciechi”) a Parigi. Qui i ragazzi non vedenti apprendevano diversi mestieri (come ad esempio impagliatore di sedie), e veniva insegnato loro a leggere con il metodo di Valentin Haüy che consisteva nel leggere attraverso il tatto i caratteri della stampa in nero, ma messi in risalto da un filo di rame posto sull’altro lato del foglio. Questo metodo però non permetteva alle persone di scrivere. Nel 1827 divenuto docente della scuola dove aveva studiato, Braille ispirato da un metodo usato dai militari per scrivere i dispacci, inventò il suo metodo basato sull’intreccio di sei puntini. Morto nel 1852, Braille è sepolto presso il Pantheon a Parigi.
L’uso del linguaggio scritto essenziale per garantire i diritti umani
Dedicando al braille una Giornata mondiale, con la risoluzione votata dall’Assemblea generale del novembre 2018 che riconosce l’uso del linguaggio scritto come essenziale per la piena realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, e che il 4 gennaio di ogni anno prevede una serie di iniziative di sensibilizzazione, l’Onu vuole inoltre ricordare come l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata nel 2015, si impegna a garantire che nessuno sia lasciato indietro che tutti gli esseri umani vivano una vita prospera e appagante.