SORA – Una festa antica e sentita quella in onore di Santa Restituta patrona di Sora e della Diocesi. Due giorni in cui la città si ferma a rendere onore a fede, devozione e tradizione.
Santa Restituta, anche conosciuta come Santa Restituta di Africa, è venerata come santa e martire nella Chiesa cattolica.
La tradizione afferma che Santa Restituta fosse una giovane donna cristiana che visse nel I secolo dC Era originaria di Cartagine, nell’attuale Tunisia, che all’epoca faceva parte dell’Impero Romano. Si dice che sia stata una schiava, ma è nota per il suo forte impegno nella fede cristiana.
Durante il regno dell’imperatore romano Diocleziano, che perseguiva i cristiani, Santa Restituta fu arrestata a causa della sua fede. Si rifiutò di rinunciare al cristianesimo nonostante le minacce e le persecuzioni. La tradizione narra che sia stata sottoposta a varie forme di tortura, ma si mantenne saldo nella sua fede fino alla fine.
La leggenda racconta che, dopo aver subito la tortura, Santa Restituta fu condotta al luogo dell’esecuzione, dove venne decapitata a causa del suo rifiuto di abiurare la fede cristiana. Secondo la tradizione, il suo martirio avvenne nel 304 dC a Napoli, nell’attuale Italia.
Santa Restituta è considerata una delle tredici sante ausiliatrici, un gruppo di sante venerato nella tradizione cattolica per la loro intercessione in diverse necessità. La sua festa liturgica viene celebrata il 17 maggio.
È importante sottolineare che, nonostante la sua storia sia venerata nella tradizione cattolica, le informazioni dettagliate sulla vita di Santa Restituta sono state tramandate attraverso la tradizione orale e potrebbero contenere elementi leggendari o simbolici.