Tagliacozzo – Nelle prime ore della mattinata odierna, a conclusione di una articolata indagine
coordinata dalla Procura della Repubblica di Avezzano, i Carabinieri della
Compagnia di Tagliacozzo hanno dato esecuzione alle ordinanze di misure
cautelari emesse dal GIP del locale Tribunale, nei confronti di quattro indagati,
ritenuti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza
stupefacente. Le indagini, sono state avviate nella primavera del 2020, a seguito di
una serie di segnalazioni pervenute ai militari della Compagnia di Tagliacozzo in
ordine ad un presunto traffico di sostanze stupefacenti in pieno centro a
Tagliacozzo.
A seguito di tali segnalazioni, gli inquirenti, in considerazione
dell’elevato allarme sociale creatosi nell’ambito del centro cittadino, hanno deciso di
procedere ad un’attività di osservazione e controllo, articolatasi anche in
perquisizioni a carico dei giovani del posto, con esito positivo, rinvenendo sostanza
stupefacente del tipo cocaina. Successivi accertamenti hanno permesso, quindi, di
indirizzare le indagini su un unico obiettivo, ovvero l’abitazione occupata da tre
cittadini di nazionalità albanese divenuta, “base operativa” e punto di riferimento dei
giovani della zona per il rifornimento di sostanza stupefacente. Invero, i vari
acquirenti testimoniavano di essere soliti rifornirsi di stupefacente da dimoranti in Tagliacozzo.
Gli indagati hanno dimostrato disapersi muovere con estrema disinvoltura, favoriti nella loro attività delinquenzialeanche dal contesto ambientale in cui hanno operato ovvero l’abitazione, sita in una
zona isolata rispetto al centro storico, in posizione di altura, che veniva raggiunta
direttamente dagli acquirenti con le loro autovetture, permettendo loro di muoversi
indisturbati cogliendo in anteprima eventuali controlli di polizia. Per acquistare la
sostanza stupefacente, infatti, bastava recarsi sotto casa dei soggetti albanesi,
suonare il clacson e dopo aver concordato il quantitativo delle dosi da acquistare lo stupefacente veniva ceduto da uno di loro dietro corrispettivo variabile dai 30 ai 40
Euro a dose.
Il modus operandi degli indagati, come ribadito dal GIP di Avezzano, era ormai
consolidato da anni, come del resto la rilevante disponibilità di cocaina, tanto che
gli acquirenti, senza previ contatti, avendo la certezza di trovare lo spacciatore e la
sostanza desiderata, si recavano direttamente presso l’abitazione degli indagati
certi che in qualsiasi momento gli stessi sarebbero stati in grado di soddisfare le
loro richieste.
Gli investigatori, inoltre, hanno accertato la responsabilità di altro soggetto di
nazionalità italiana che sebbene avesse predisposto un’attività di spaccio per
proprio conto, ha indubbiamente favorito la condotta dei principali indagati, dai quali
era solito acquistare la cocaina, consentendo, così, ai propri clienti di acquistare da
lui la sostanza in maniera ancora più riservata.
Nel corso dell’indagine sono state segnalate alla competente Autorità Prefettizia
quali assuntori 15 persone, sebbene gli investigatori abbiano riscontrato dall’attività
info-investigativa la frequenza di centinaia di acquirenti di sostanza stupefacente.
La pluralità e la reiterazione delle cessioni, che si sono snodate nell’ambito di un
considerevole arco di tempo (alcuni assuntori erano assidui acquirenti dal 2017),
proseguita anche durante il periodo di maggiore “chiusura” di ogni attività derivante
dall’emergenza sanitaria da Covid-19, induce a ritenere che ci si trovi davanti ad un
fenomeno di consolidato traffico di sostanze stupefacenti, che ha costituito una
vera e propria “piazza di spaccio” sulla base di un altrettanto consolidata
organizzazione, che assicurava un commercio continuativo e stabile. Tutto ciò,
anche nella considerazione che i tre soggetti albanesi eseguivano tutti le consegne
in maniera indifferente tra loro e rispondevano all’utenza dedicata, alternandosi in
maniera casuale.
Inoltre le investigazioni hanno dimostrato come le modalità di organizzazione
dell’attività illecita, l’ingente quantitativo di stupefacente movimentato, i radicati
contatti nel centro cittadino e l’elevata professionalità con cui gli indagati si sono
dedicati quotidianamente all’attività di spaccio hanno rappresentando certo
riferimento per i tossicodipendenti della zona, tanto che la predetta attività illecita è
sembrata essere l’unica dalla quale gli indagati hanno tratto fonte di reddito e di
arricchimento.
Il G.I.P. del Tribunale di Avezzano, convenendo con le risultanze investigative
ottenute dagli organi inquirenti, ha emesso il provvedimento della custodia
cautelare in carcere nei confronti dei principali indagati XX. di anni 28, XX. di
anni 24 e XX di anni 28. Nei confronti di XX. di anni 55, il GIP ha disposto la
misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.