Spostamenti Lazio Abruzzo, arriva lo stop del governo: Piana del Cavaliere interclusa
Forti le preoccupazioni per l'economia della zona del carseolano, disagi in Valle Aniene e Valle del Turano
Redazione – Come noto a possibilità di anticipare i tempi previsti per quanto concerne lo spostamento tra regioni confinanti, è stato sollecitato dal presidente Marco Marsilio, dai sindaci Lazio Abruzzo che per il tramite del sindaco di Carsoli Velia Nazzarro avevano inviato nei giorni scorsi una richiesta di deroga ai presidenti di Lazio e Abruzzo. Sono state poste questioni all’Anci, e la vicenda è finita anche sul tavolo di alcuni ministri. Ma nulla di fatto.
Non vi è stato riscontro da parte degli esponenti del governo, al momento rimane quindi impossibile poter anticipare un progressivo e graduale ritorno alla mobilità interregionale, così come avvenuto per i lavoratori pendolari, senza disposizioni del Governo centrale. Il presidente Marsilio nel corso della videoconferenza aveva messo in evidenza le difficoltà che si sono registrate in questi mesi da parte di chi, vivendo al confine con un’altra regione, spesso non poteva incontrarsi con i propri familiari che, seppur per poche centinaia di metri, ricadevano in territorio non abruzzese. Lo stesso Conte aveva assicurato una decisione che sarebbe dovuta arrivare entro un paio di giorni e che putroppo è negativa.
Orbene per molte attività ci si chiede a cosa serve la riapertura se le persone non possono raggiungere i negozi, diventa un gatto che si morde la coda. In particolare la conformazione geografica della Piana del Cavaliere è un punto di riferimento per le vicine zone delle Valli del Turano e dell’Aniene, costretti a rinunciare a molti servizi e/o a percorrere lunghi tragitti.
Lo spostamento dunque è “consentito” per necessità, lavoro, salute, e quindi anche la spesa e/o acquisti potrebbe rientrare in questa casistica, o la comprensibile esigenza dopo tre mesi del “parrucchiere”. Senza contare che molte attività ricettive come bar e ristoranti sono punto di riferimento proprio per la fruibilità ricettiva proveniente dalla Regione Lazio.
Così si chiude un territorio come un uovo. Urgono, a nostro avviso azioni di maggiore eclatanza.
Domani comunque con uno specifico articolo forniremo maggiori e dettagliate informazioni su come spostarsi in relazione agli stati di “necessità” pur nella vigenza del confinamento attuale.