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Spostamenti Lazio Abruzzo per Natale, serve deroga nelle zone di confine

Il protrarsi di questa situazione: Abruzzo zona rossa e Lazio zona gialla continua a creare interrogativi sugli spostamenti per Natale: famiglie e attività commerciali esprimono preoccupazione

Redazione – La situazione non sembra volgere ad un miglioramento almeno per l’Abruzzo che è destinato a restare a lungo ancora in zona rossa non tanto per il numero dei contagi ma per la congestione sanitaria degli ospedali. E l’avvicinarsi del Natale crea apprensione per le attività commerciali soprattutto del carseolano sulle quali gravita clientela del comprensorio dei borghi delle valli aniene e del Turano.

Le comprovate necessità, consentono di raggiungere i supermercati per la spesa, o per specifiche commissioni da fare, ma la gente non si sente tranquilla: ha paura di vessazioni e di multe. Si vive in pratica in un clima di terrore continuo.

Un caso in fattispecie ci viene segnalato da un nostro lettore: nostra figlia vive a due km di distanza da noi e ci troviamo comunque in due regioni diverse divisi da questo cartello che segna il confine. Siamo preoccupati di dover restare soli a Natale, almeno a pranzo. La lettera viene da Riofreddo,  e denota tutto il clima di tensione che si sta vivendo.

Al sig. Antonio rispondiamo che sicuramente vi sarà possibile farlo, bisogna solo attendere il prossimo dpcm. Anche se zone come questa di confine Lazio Abruzzo, andrebbero disciplinate con deroghe particolari proprio per la particolare conformazione geografica territoriale e per la caratterizzazione del tessuto sociale ed economico produttivo.
Noi piu’ volte abbiamo alzato il tono su questo argomento, abbiamo rappresentato il problema di Camerata Nuova in provincia di Roma, isolato dall’Abruzzo: ma di fronte al caos generale della stupida burocrazia c’è poco da fare.

Certo è che d’ora in avanti, le scelte saranno condizionate da queste situazioni: si prevedono molte migrazioni dall’Abruzzo in direzione del Lazio, poichè le spettrali città deserte di questa regione mal si coniugano con una relativa normalità che si vive invece nel vicino Lazio.

Noi la lancia la rispezziamo ancora: serve una deroga altrimenti il settore produttivo e quello sociale della zona rischiano di essere irrimediabilmente compromessi.