Stabilimento Coca-Cola di Oricola, i sindacati annunciano stato di agitazione a tutela dei lavoratori della Loginet
Oricola. “La scrivente O.S. comunica di aver dichiarato lo stato di agitazione sindacale dei lavoratori della Loginet Soc. Coop. di Roma, che svolge in appalto il servizio di logistica presso lo stabilimento della Coca Cola di Oricola”. Ecco la comunicazione da poco effettuata dalla rappresentanza sindacale Filcams-Cgil che intende così prendere posizione a tutela delle maestranze preposte alla logistica nello stabilimento sito nella Piana del Cavaliere.
“Una parte dei lavoratori – denuncia il sindacato – è sottoposta a continue pressioni dalla Soc Coop Loginet, che usa contestazioni e licenziamenti disciplinari in modo secondo noi inusuali preoccupanti, che ci spinge a chiederci se chi sbaglia è il lavoratore, o l’azienda che non riesce a gestire un appalto in modo sereno e costruttivo, con le dovute e necessarie relazioni sindacali “ad oggi assenti” , relazioni sindacali che secondo la scrivente sono da ricostruire ma non in queste condizioni assurde di lavoro repressivo”.
“In particolare – aggiungono i rappresentanti sindacali – negli ultimi tempi si sono verificati una serie di licenziamenti in modo totalmente pretestuosi e ingiustificati, che a seguito di azioni legali ed assistenza sindacale, hanno costretto l’azienda al reintegro del personale interessato, di cui siamo certi ne seguiranno altri , come l’ultimo licenziamento avvenuto con nota del 08/01/2020, da noi regolarmente impugnato, per il quale abbiamo provato a chiedere all’azienda la revoca dello stesso, con relativo reintegro sul posto di lavoro del lavoratore, senza peraltro ricevere da parte dell’azienda un positivo riscontro in merito; tutto ciò ci avrebbe potuto permettere di aprire un tavolo negoziale su tutti gli aspetti di cui sopra,anche per rendere più disteso l’ambiente lavorativo”.
“Per quanto ne concerne la sicurezza e salute sul luogo di lavoro, ci giunge notizia che sono stati acquistati dei nuovi carrelli elevatori, alcuni dei quali sprovvisti di cabina. Questo costringe i lavoratori ad operare all’esterno dello stabilimento in condizioni non idonee, a giudizio della nostra O.S., viste le rigide temperature invernali a cui i lavoratori sono sottoposti”.