Redazione – Strada dei Parchi, società concessionaria dell’autostrada A24-A25, comunica di aver allestito i cantieri per avviare i lavori di messa in sicurezza anti-sismica dell’infrastruttura. In particolare, sarà data priorità ai piloni dei viadotti che più necessitano di interventi al fine di evitare conseguenze nel caso di eventi sismici. La decisione è stata assunta dalla società concessionaria come estremo atto di responsabilità – anche visto il procurato allarme presso l’utenza generato da alcune dichiarazioni pretestuose – nonostante che, a oltre un mese di distanza, manchino ancora i decreti relativi allo stanziamento dei fondi necessari per gli interventi antisismici. Si tratta dei 192 milioni inseriti nel “decreto Genova” e anche oggi dati come fatti dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Risorse per ora indisponibili per via di errate modalità nella formulazione del decreto, a cui la burocrazia ministeriale non ha ritenuto fin qui di porre rimedio. Riguardo alle misure restrittive della viabilità dei mezzi pesanti che sono state annunciate, SdP sottolinea come queste si concretizzano nell’estensione a tutti i viadotti di una ordinanza del 2017 che la stessa concessionaria ha già adottato per gli otto viadotti dell’A24 più vecchi, e che ora saranno estesi a tutta la rete. Infine, circa l’osservazione del Ministero secondo la quale le verifiche effettuate dal concessionario sui viadotti di A24 e “sono state condotte utilizzando i carichi normativi del 1962”, SdP smentisce tale circostanza e specifica che, su richiesta dello stesso Ministero, i test sui viadotti sono stati realizzati sulla base delle nuove norme tecniche, NTC 2018. I risultati sono stati inviati al Ministero tra il 12 settembre e il 1 ottobre, confermando il mantenimento degli indici di sicurezza previsti. A questo punto sorge il sospetto che il Ministero non solo non abbia tenuto conto delle analisi contenute nei progetti di adeguamento anti-sismico dei viadotti – progetti che hanno ottenuto il via libera del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – ma che neppure li abbia consultati.”