Strada dei Parchi; scattano gli aumenti di capodanno ecco il planning dei rincari per gli automobilisti
Redazione – Con lo scoccare della mezzanotte, mentre si stappavano bottiglie di spumante e fuochi d’artificio è stato annunciato il 31 dicembre da Strada dei Parchi l’aumento delle tariffe del 1,62% . Il sistema è di arrotondamento per centesimi e va per eccesso o per difetto, a seconda del prezzo finale e della tratta. Il pedaggio autostradale è l’importo che il cliente è tenuto a pagare per l’uso dell’autostrada. I proventi dei pedaggi sono destinati a sostenere le spese di ammodernamento, gestione e manutenzione della rete, e a recuperare il prezzo pagato in caso di procedure di vendita o privatizzazione. Il pedaggio è commisurato ai chilometri percorsi, al tipo di veicolo utilizzato e alle caratteristiche dell’infrastruttura (autostrada di pianura o di montagna). “I criteri per la determinazione delle tariffe – spiegano dall’amministrazione di Strada dei Parchi – sono stati stabiliti da un bando di gara, in base a un insieme di parametri quali il tasso di inflazione, il totale degli investimenti effettuati, gli ammortamenti e i costi di gestione. L’aumento del pedaggio non finisce tutto nelle tasche di Strada dei Parchi. La concessionaria versa il canone di concessione del 2,4%; l’integrazione del canone Anas del 6%; il corrispettivo di concessione del 28%; l’ex fondo centrale di garanzia del 2% e l’Iva che è pari al 22%. Strada dei Parchi è inoltre l’unica concessionaria che corrisponde un prezzo di concessione all’Anas, pari a 55,9 milioni annui, oltre ai normali canoni. Quindi la concessionaria su un euro di pedaggio incassa 43 centesimi, e con quei 43 centesimi garantisce manutenzione e sicurezza. Il resto va appunto alla parte pubblica. Nel caso di Strada dei Parchi bisogna tener conto di un altro aspetto che spesso viene considerato a pieno quando si fanno i confronti. A24 e A25 sono delle autostrade di montagna che, come tali, necessitano di elevati standard di sicurezza e di opere di manutenzione assidue e più onerose. Questo incide sui costi di gestione e sugli investimenti in opere ordinarie e straordinarie. Basta ricordare che il percorso è caratterizzato da 153 ponti e viadotti, 54 gallerie, 28 caselli, 12 aree di servizio e 6 aree parcheggio. E tutte le attività svolte da Strada dei Parchi S.p.A. hanno come obiettivo prioritario quello di offrire il miglior servizio possibile al viaggiatore in termini di sicurezza, comfort e informazione. Spesso, negli anni passati, abbiamo sentito dire che i pedaggi di Strada dei Parchi sono tra i più alti d’Italia. Ma non è così: le nostre tariffe sono le più basse tra quelle applicate dalle autostrade montane, sono quasi il 20% sotto la media. Nella classifica delle tariffe autostradali di montagna, stilata dal Ministero dei Trasporti, Strada dei Parchi figura al dodicesimo posto tra le 19 società che gestiscono i tratti di questo specifico settore. E tra i principali trafori, quello del Gran Sasso, è il meno caro. Riguardo all’adeguamento tariffario, in relazione al tipo di veicolo utilizzato (auto, moto, furgoni, camion etc.), allo specifico percorso autostradale e per effetto del meccanismo di arrotondamento ai 10 centesimi di € (per difetto o per eccesso), previsto per legge, l’incremento finale del pedaggio può essere superiore, inferiore o anche nullo rispetto all’aumento annuo della tariffa unitaria. L’arrotondamento è disciplinato dal Decreto Interministeriale n. 10440/28/133 del 12 novembre 2001 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per effetto di questo arrotondamento i pedaggi per i veicoli di classe A (autoveicoli a 2 assi con altezza sul primo asse inferiore o uguale ad 1.30m) potranno variare da un minimo di € 0,10 ad un massimo di € 0,60.”
Comunque gli aumenti 2017 proseguono da Strada dei Parchi con una nota del 1° gennaio – sono contenuti: su A24 e A25 ritocco massimo di 30 centesimi. Per oltre 54 tratte l’aumento non ci sarà affatto. Come sulla cintura romana,o tra l’Aquila Ovest e Avezzano. Per Teramo- L’Aquila aumento di 10 centesimi. Pendolari, lo sconto del 20% ignorato da molti, soprattutto in Abruzzo. L’aumento maggiore è di 30 centesimi e riguarda le tratte più lunghe. In particolare la Roma-Chieti-Pescara che passa da 19,10 a 19,40 euro. L’aumento del 1,62% delle tariffe che il Ministero dei Trasporti ha previsto per l’A24 e A24, al di là dei proclami e delle reazioni “scandalizzate” di presunti rappresentanti di consumatori o cittadini, si traduce in un aumento che non supera i 30 centesimi nel peggiore dei casi. Poi ci sono ben 54 tratte (ovvero percorsi da casello a casello) entro le quali l’aumento non ci sarà affatto, sarà appunto dello 0%. E tra queste tutte le tratte dell’area della cintura romana. Non ci saranno dunque aumenti per i milioni di pendolari che entrano nelle stazioni di Settecamini, Ponte di Nona, Lunghezza, Tivoli, Castel Madama e Mandela diretti alla capitale. Aumenti contenuti anche nell’area intorno a L’Aquila. Il massimo dell’incremento pari a 10 centesimi è per il tratto l’Aquila Est-Avezzano. Mentre non ci sarà nessun aumento nella tratta L’Aquila Ovest-Avezzano. Frutto questo di un meccanismo di norme che prevede una soglia minima sotto la quale si fa un arrotondamento per difetto dell’aliquota. Non ci saranno aumenti neanche per la tratta Celano-Tagliacozzo. O Magliano- l’Aquila Ovest. Incremento allo 0% anche per le tratte Celano-l’Aquila Ovest, Celano-Tagliacozzo e Celano-Torninparte. Non aumenta la tratta Pescina-Cocullo. Come quella Tra Pratola e Cocullo e soprattutto Pratola-Celano. Zero aumenti anche per la tratta Bussi-Pratola e quelle tra l’uscita della Valle Peligna e Torre de’ Passeri. Anche i pendolari che da Pescara devono raggiungere l’Aquila uscendo a Bussi troveranno invariata la tariffa della tratta Chieti-Pescara con uscita a Bussi. Davanti a incrementi davvero molto contenuti delle tariffe, Strada dei Parchi trova davvero stucchevoli le polemiche preventive e quelle successive a una decisione del Ministero, che è frutto di una normativa. Il meccanismo di calcolo e applicazione delle tariffe su A24 e A25 è rigidamente fissato da una formula che è inserita nella convenzione e nelle norme in materia di servizio pubblico dato in concessione. Il mantenimento in efficienza di un servizio importante come quello autostradale si fonda sul pagamento del pedaggio. Le autostrade Italiane e buona parte di quelle esistenti in Europa si basano su questo meccanismo. Strada dei Parchi ricorda poi ai pendolari che esiste da tre anni una possibilità di abbattere fino al 20% il costo autostradale per chi possiede un Telepass. In Abruzzo in particolare, forse per una diffidenza verso lo strumento Telepass, solo pochissimi pendolari hanno usufruito dello sconto. Mentre nell’area laziale migliaia di pendolari quotidianamente si avvantaggiano dello sconto che riduce mensilmente il costo autostradale. Un risparmio non da poco. Quello del 20% di sconto sulle tratte dei pendolari, peraltro adattate con un’apposita norma proprio alle esigenze abruzzesi, porta a un risparmio fino a 600 euro annui per singola auto. In particolare nella tratta l’Aquila-Avezzano.