ORTUCCHIO – L’ultimo saluto a Lino Raglione è stato tributato con grande commozione oggi ad Ortucchio. Il portiere del Trasacco, è morto sul colpo a soli 29 anni in un incidente d’auto occorsogli l’altro ieri notte. C’erano tanti palloncini, e tanti amici di ogni dove. Commossa anche l’omelia del parroco don Riziero Cerchi. Presente oltre al sindaco Favoriti anche rappresentanti di altre istituzioni nonchè sindaci di San Benedetto, Trasacco e Pescina.
La bara è stata accolta in chiesa proprio dal grido del sindaco “Ciao Lino”, a cui è seguito un lungo applauso.
Davanti la chiesa con la tuta nera e rossa, i giocatori dell’Ortigia, con l’allenatore Matteo D’Agostino che ogni tanto guardava al cielo e chiamava con il nome il suo amico fraterno. In Chiesa anche i colleghi della Burgo, la cartiera del nucleo industriale di Avezzano dove il giovane lavorava. Tantissimi i volontari della Misericordia.
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L’omelia di padre Riziero Cerchi
“Cuore trafitto, lacerato. Ci manca qualcuno di importante, ci manca fisicamente. Adesso dobbiamo rimetterci alla scuola dell’ascolto. Lui ci dirà non mi cercate nella scuola dei morti. Io sono vivo. Siamo fatti per la vita. Viviamo ma senza sapere dove dobbiamo arrivare. Perché siamo sempre di fretta. Poi arriva il momento in cui arriva la scossa. Se ci siamo riuniti qui tutti insieme è perché Lino è stato un seme di Dio. Lino oggi è un fratello, un figlio, un amico di tutti. Lino è stato l’esempio di una vita vera. Una vita firmata da Dio. Mi rivolgo ai ragazzi. Vivete la vita, è bella. Dio tenetelo presente, perché così anche voi rimarrete un segno indelebile. Lino è stato un giovane capace di concepire la vita come un dono. Lino è stato l’equilibrio della famiglia. Ha fatto da capofamiglia. Il dolore saprà di eternità e non prenderà il sopravvento solo quando sarà condiviso. Mi rivolgo a Ornella e a Ilenia. Lino aveva sempre il sorriso, lo ricordo in piscina. Era sempre disponibile a tutto e a tutti. Guardava l’altro come un dono. Ieri mattina sei stata grande Ornella. Adesso come madre devi dare un annuncio diverso. Ieri hai dato composta l’annuncio a tutti: Lino non c è più. Ora devi dire Lino c’è ancora. In modo diverso”.
Poi il messaggio alla compagna. “Michela. L’altro giorno Lino stava lavorando alla vostra casa. Che doveva essere il covo del vostro amore. Adesso vai avanti. Prega. E fai del vostro amore un amore nell’eternità. Preghiamo ora per la comunità di Ortucchio che da oggi ha una stella in più. Vincenzo questa mattina mi hai detto: ‘Adesso il mio tutto è finito lì dentro’. Non è così. Vedrai che la tua vita andrà avanti. Vincenzo avrai ancora la tua paternità. Poi un ringraziamento all’Arma dei carabinieri. Vedo qui Ercolino. A nome di tutti vi dico grazie. Dico grazie ai carabinieri per quello che fanno ogni giorno per la comunità. Ma anche per il modo in cui lo fanno. Sempre severi ma con un cuore grande e disponibile al momento del bisogno”.
Il sindaco Favoriti nel saluto finale a stento è riuscito a trattenere il pianto. “Dobbiamo farci forza per andare avanti”, ha detto dall’altare, “non abbiamo fatto in tempo ad asciugarci le lacrime per il nostro caro Mario Giordani. Ed ecco che la nostra comunità si ritrova ancora qui. Non riesco a capacitarmi del perché di una così grande tragedia. Lino lo hanno sempre contraddistinto quel sorriso, così sincero, così schietto. Saluto e ringrazio per la presenza le altre comunità e autorità oggi presenti. In primis San Benedetto, paese si cui era originario il padre.