Su Rai1 il 20 e 21 maggio arriva la miniserie su Marconi con protagonista Stefano Accorsi
In occasione dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi e nell’anno delle celebrazioni per il 100° anniversario della radio, arriva su Rai 1 la miniserie evento “Marconi. L’uomo che ha connesso il mondo”, dedicata al padre della telegrafia senza fili, inventore della radio e pioniere delle moderne telecomunicazioni, nonché Premio Nobel per la Fisica nel 1909. La fiction andrà in onda in due puntate, lunedì 20 3 martedì 22 maggio in prima serata su Rai 1, con Stefano Accorsi, Ludovica Martino, Nicolas Maupas, Alessio Vassallo, Flavio Furno, Fortunato Cerlino, per la regia di Lucio Pellegrini; una produzione Stand by me in collaborazione con Rai Fiction, prodotta da Simona Ercolani.
Marconi ha fatto la storia d’Italia e del mondo, padre delle tecnologie che hanno cambiato la storia dell’umanità. Senza Marconi non ci sarebbe la connessione senza fili, senza Marconi non potremmo oggi essere come siamo, connessi con il mondo intero. Si potrebbe dire tanto su questo grande scienziato e imprenditore del secolo scorso. Un uomo visionario, capace di immaginare il futuro, un inventore imperniato di grande dinamismo, genio e poesia.
La miniserie miscela il genere storico-biografico, la spy story, restituendo la contemporaneità della visione di Marconi. C’è la storia, dunque, ma c’è anche la fiction e l’inventio della trama viene dallo sceneggiatore Salvatore De Mola e Bernardo Pellegrini, con la consulenza storica di Barbara Valotti (direttrice del museo Marconi di Pntecchio) e della famiglia di Marconi.
Di questa straordinaria figura, la fiction tratteggia un ritratto inedito, focalizzandosi in particolare sull’ultimo anno della sua vita, il 1937, quando Guglielmo Marconi (Stefano Accorsi) divide la sua vita tra il laboratorio e il panfilo “Elettra”, dove vive con la moglie Maria Cristina (Cecilia Bertozzi) e l’amata figlia Elettra (Carolina Michelangeli). In quei mesi Marconi è un uomo turbato da un profondo contrasto interiore. La sua incrollabile fede nella scienza come strumento di progresso per l’umanità si scontra con l’inasprimento dei rapporti internazionali, il crescente isolamento dell’Italia e il progressivo incrinarsi del suo rapporto con Mussolini (interpretato da Fortunato Cerlino), basato fino a quel momento su una reciproca convenienza, sempre più difficile da sopportare da parte dello scienziato. Marconi infatti non gradisce le insistenze del regime e le insinuazioni della stampa sulla realizzazione di un’ipotetica arma segreta.
La narrazione prende il via da un’intervista rilasciata da Marconi alla giornalista italoamericana Isabella Gordon, personaggio di finzione interpretato da Ludovica Martino. All’insaputa di Marconi, Isabella Gordon collabora con il regime riportando informazioni sul lavoro di Marconi al suo amante e funzionario dell’Ovra Achille Martinucci (Alessio Vassallo), braccio operativo del ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai (Flavio Furno). Attraverso il filo conduttore dell’intervista, nella miniserie si ripercorre anche l’epica umana e scientifica dell’inventore, a cominciare dai primi esperimenti di Marconi appena diciottenne (Nicolas Maupas). Sulla Collina dei Celestini a Villa Griffone, storica residenza della famiglia, nel 1895 il giovanissimo Guglielmo effettua la prima trasmissione senza fili che sancisce l’inizio della telegrafia. Il racconto include anche altre straordinarie imprese come la prima trasmissione transoceanica della storia, effettuata nel 1901 tra Cornovaglia e Canada.
Girata tra l’Emilia-Romagna e il Lazio e ambientata nel 1937 alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, la serie vanta riprese nei luoghi reali delle vicende, da Villa Griffone, casa Natale di Marconi e sede della Fondazione Guglielmo Marconi – Museo Marconi, a Palazzo Venezia, da Villa Mondragone a Villa Torlonia fino al Museo Storico della Comunicazione, oltre che all’interno di una fedele ricostruzione in uno studio di 27 metri dell’Elettra, il celebre panfilo su cui Marconi, l’italiano più famoso del Novecento, ha vissuto con la sua famiglia.
L’attore Stefano Accorsi in conferenza stampa ha dichiarato: “La cosa che più mi ha colpito di questo grande personaggio storico è la sua vocazione istintiva: fin da piccolo lui la sentiva fortemente, come se ci fosse una visione che in qualche modo travalicasse il sapere umano dell’epoca. Era un uomo che ha creduto fortemente nella sua intuizione, anche contro fisici e scienziati che dicevano “non è possibile”. Marconi ha reso una cosa che si credeva impossibile in qualcosa di possibile”.