Subiaco – Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 le mascherine antivirus, insieme ai vari dispositivi di protezione, sono state oggetto di dibattito e discussione sia per il costo eccessivo che per la loro scarsa reperibilità. Dopo un lungo periodo di quarantena, il nostro Paese si prepara ad affrontare un nuovo “stadio”, che vedrà attuate altrettanti norme restrittive: la fase 2. Con il nuovo decreto emanato dal Premier Giuseppe Conte, dal 4 maggio ci si potrà spostare tra i Comuni della propria Regione e rivedere i congiunti, ma i divieti di assembramento e distanziamento sociale saranno comunque vigenti. Come saranno d’obbligo, fino all’arrivo del tanto atteso vaccino, guanti, mascherine e tutte le varie protezioni utili per contrastare e bloccare la proliferazione di nuovi contagi.
Proprio per questo, il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia Matteo Berteletti, in vista anche della seconda fase dell’emergenza, aveva proposto all’Amministrazione Comunale PD l’acquisto di 4 mila mascherine in tessuto lavabili, da regalare, una per ogni famiglia, a tutta la comunità sublacense. Una buona iniziativa per evitare sprechi economici, grazie al riuso del dispositivo di protezione.
Ma, nonostante il risparmio economico, la proposta del Consigliere di FI non è riuscita a convincere il Comune del Subiaco, contrario al “riuso” delle mascherine perché considerato poco igienico e pericoloso per i cittadini, già colpiti direttamente dal Covid-19. Le amministrazioni locali dunque, continuano a valutare nuove decisioni da attuare in vista del prossimo dpcm.