Subiaco capitale italiana del libro, l’intervista del sindaco Petrini al TCI
Per rendere omaggio alla figura del sindaco prematuramente scomparso nell'esercizio delle sue funzioni pubblichiamo l'intervista rilasciata da Domenico Petrini al Touring Club Italiano
Subiaco – Un borgo certificato dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione è la Capitale italiana del Libro 2025. Un riconoscimento importante per Subiaco, che come noto ha visto la sua candidatura primeggiare tra le 20 città che avevano presentato i loro dossier di candidatura (in “finale” insieme a Subiaco sono arrivate Grottaferrata, Ischia, Macchiagodena, Mistretta e Sorrento). Ma non una vera e propria sorpresa, visto che il centro dei monti Simbruini ha da sempre un legame stretto con il libro e l’editoria. Lo rende noto il Touring Club Italiano in una intervista in cui si riportano le dichiarazioni del compianto sindaco Domenico Petrini, mancato improvvisamente all’età di 38 anni nell’esercizio delle sue funzioni.
“Per quella che è stata la nostra storia è un riconoscimento quasi doveroso – spiega il sindaco Domenico Petrini al Touring Club Italiano – presso il Monastero benedettino di Santa Scolastica, strettamente legato alla nostra cittadina, fu introdotta la stampa in Italia, nel 1465. In quel momento nacque l’editoria italiana: un evento fondamentale per la cultura del nostro Paese”. L’opera dei monaci benedettini fu in tal senso fervida e preziosa. Ma naturalmente non basta un’eredità culturale per ricevere il riconoscimento e i 500.000 euro dalla Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore erogati tramite il Centro per il libro e la lettura. “Siamo stati premiati per i tanti progetti proposti” continua il sindaco “tutti volti alla valorizzazione e alla diffusione dell’editoria sul territorio”.
Progetti che saranno presentati a breve – l’anno della Capitale italiana del Libro inizia a marzo e finisce nel marzo prossimo – e di cui daremo aggiornamenti, ma che si possono iniziare ad accennare. Già la motivazione del premio ne fa una sintesi: si parte “dal rilancio e dal restauro del grande patrimonio bibliotecario custodito nel suo territorio, fino ad arrivare all’utilizzo delle nuove risorse tecnologiche”. Viene poi citato un filo conduttore, un obiettivo: quello “di far conoscere il lungo viaggio fatto dal libro nei secoli alle nuove generazioni, unendo passato e futuro in modo interattivo e attrattivo per tutti. Solo la conoscenza del passato, infatti, ci può illuminare in una nuova visione della cultura come forma di resistenza dell’umanità”.
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