Subiaco; disposta l’archiviazione del procedimento a seguito di querela della minoranza: il Sindaco: “finalmente la verità”
Subiaco – Viene di seguito riportata la dichiarazione del Sindaco nel corso dell’incontro pubblico aperto ai cittadini.
“Oggi, nell’ambito di un incontro pubblico con i cittadini, ho reso noto che in merito a procedimenti inaspettatamente avviati sul mio conto in cui mi erano stati addebitati reati molto pesanti, tra cui quello di corruzione elettorale, il GIP, presso la Procura di Tivoli, Giudice Sabina Lencioni, in data 4 gennaio 2018, ha disposto l’archiviazione definitiva del procedimento.
Il procedimento, di cui già avevo resa edotta la cittadinanza, con una conferenza stampa aperta al pubblico nello scorso mese di marzo, era stato avviato a seguito di una querela presentata da tre consiglieri di minoranza (Berteletti, Rocchi, Trombetta) che ipotizzava che si fosse consumato un reato di corruzione elettorale, avendo, a loro dire, una cooperativa sociale ottenuto un affidamento illegittimo in proroga, in cambio della richiesta di voto per le loro dipendenti, nella scorsa tornata elettorale (giugno 2016).
Tale incontro non ha trovato alcun riscontro, come accertato dalla magistratura.
Il Giudice, a seguito di intense e prolungate indagini, accogliendo la richiesta del PM, ha disposto l’archiviazione del fascicolo, condividendone interamente le conclusioni e rilevando che ritiene insussistenti sia l’imputazione di cui all’art. 353 del c.p. (“stante la certa legittimità della determinazione del Segretario Generale con il quale veniva affidato il servizio”), sia il reato di corruzione elettorale, rilevando che non è stata rinvenuta alcuna circostanza in merito a tale evenienza.
Si chiude in questo modo una vicenda molto pesante e sgradevole che ha segnato profondamente la mia vita e quella dei miei familiari, per un anno.
Ho infatti saputo, nello scorso mese di settembre, che a seguito di tale avvio del procedimento sono state disposte anche intercettazioni telefoniche e ambientali sul mio conto e su quello di altre persone, anche miei familiari, pur chiaramente senza essere indagati.
Circostanza, questa, che mi ha letteralmente sconvolto. In questi momenti ti senti violentato nell’intimità, nei naturali rapporti, nella vita privata. Anche a seguito di queste intercettazioni il PM non ha trovato alcun riscontro alle ipotesi accusatorie, potendo verificare la condotta sempre corretta mia personale e di tutta l’amministrazione.
Alla richiesta di archiviazione del PM, dopo indagini tanto esaustive quanto irruente, non certo consuete, i tre querelanti, incredibilmente, anziché accettare il verdetto hanno proposto opposizione, senza alcun motivo nuovo o sostanziale. Ciò mi ha costretto ad una straziante camera di consiglio, in cui il GIP ha dovuto ascoltare le ragioni dell’accusa e della difesa. A seguito di ampia disamina, il GIP ha confermato la richiesta del PM e disposto la definitiva archiviazione.
Un accadimento e un esito felice che però non potrà mai restituire a me e agli altri indagati, ai miei familiari, quella serenità perduta durante quest’anno che dovrà ora essere ricostruita, spero con un nuovo clima di comunità. E auspico vivamente che a questo obiettivo concorra tutta la comunità, nessuno escluso, perché Subiaco non merita certo tutto ciò.
Voglio dire basta a questo clima d’odio, di contrapposizione politica, che si è palesato nella nostra comunità. La politica torni a confrontarsi unicamente su idee, progetti, aspirazioni.
Ho annunciato che, pur avendone facoltà, non ricorrerò a ulteriori strumenti giudiziari per denunciare quello che è, alla luce di quanto chiarito dalla magistratura, un attacco infondato, grave e diffamatorio.
Vorrei perciò che questa dolorosa vicenda segni la fine di un modo di interpretare la politica totalmente fuorviante, assolutamente lontana dalla sua concreta finalità: servire i cittadini.
Basta con la politica fatta di attacchi personali tesi a distruggere l’uomo, la sua dignità, la sua onorabilità, la sua vita privata.
Certamente non potrò tollerare un uso distorto ed a fini politici del materiale trascritto dalle intercettazioni che si dovesse esplicitare, a tutela della mia persona ma soprattutto di quella delle persone a me care.
La politica torni ad occuparsi dei cittadini e della città. Mi auguro che i cittadini siano i primi a condividere che lo strumento giudiziario vada usato contro i crimini e non come strumento per eliminare avversari politici.
Concludo dicendo grazie a mia moglie, alla mia famiglia che hanno sofferto assieme a me, ai miei amici, agli amministratori che non mi hanno fatto mancare la loro fiducia, al mio Avvocato Fabio Belardi e all’amico Vincenzo Ciaffi per la loro appassionata e impagabile professionalità.”