SUBIACO – Dopo le incursioni dei saraceni nel sublacense, che, nel sec. IX distrussero i monasteri fondati da San Benedetto, gli abitanti del “Pianello” gravitanti intorno alla Pieve di San Lorenzo Martire, l’unica parrochiale di Subiaco, furono costretti, per motivi di sicurezza, a trasferirsi sulla sponda destra del fiume Aniene, nella contrada denominata “Oliveto Piano” e, dopo la costruzione della Rocca da parte dell’Abate Giovanni V, introno ad essa. Durante il secolo XII si costruirono nell’ambito del castello 5 parrocchie dedicate a Santa Maria ad Martyres sull’oliveto piano, San Martino Vescovo, San Pietro Apostolo, San Giovanni Battista e Sant’Andrea Apostolo, la cui chiesa, che era situata presso le rive dell’Aniene divenne poi la più importante. Il Card. Commendatario Marcantonio Colonna propose di riunire in questa le altre 4 e di elevarla a rango di Collegiata con un Capitolo di canonici.
La proposta, presentata al Vescovo di Tivoli Giovannandrea Croce, che allora esercitava le giurisdizioni spirituali su Subiaco venne da lui accettata, ed egli nel 1556 eresse in essa un Capitolo, costituito da 7 sacerdoti, dei quali il primo, denominato Preposito, era il capo della Parrocchia, e gli altri coadiutori. Non volle aderire alla proposta il solo parroco di Santa Maria ad Martyres, che rimase indipendente. Nella seconda metà del 1700 divenuto Commendatario dell’Abbazia il Card. Giavannangelo Braschi, poi Papa con il nome di Pio VI, si pensò di costruire l’attuale tempio con Seminario ammesso. Egli ne affidò la progettazione all’arch. Pietro Camporese e figli e il 22 Maggio 1789 venne personalmente a Subiaco per consacrarla. Negli anni seguenti ampliò il capitolo dei canonici, portando il numero a 24, smembrò la parrocchia in due, affidandone la cura abituale al Capitolo, mentre la cura pastorale all’Arciprete e al Primicerio, coadiuvati da 4 Mansionari. Pio IX con il breve “Interest ecclesiae” nel gennaio 1876 elevò il tempio alla dignità di Cattedrale. Benedetto XV nel marzo del 1915, quando restituì i poteri all’Abate di Santa Scolastica dopo la soppressione della Commenda sulle genti dell’Abbazia “Nullius”, ridusse il tempio a Concattedrale con la “Coenobium Sublacense”. Il tempio, semidistrutto dai bombardamenti statunitensi nei mesi di maggio e giugno 1944, venne ricostruito e aperto al culto dall’abate-vescovo Simone Lorenzo Salvi nel 1952. Pio XII il 14 dicembre lo elevò alla dignità di “Basilica Minore” con la Bolla “Sancti Andreae Apostoli Templum Sublacense”. L’Abate ordinario Luigi Egidio Gavazzi nel 1960 riunì in una le due parrocchie, affidandone la conduzione all’Arciprete-parroco coadiuvato da 2 Canonici. Nel 2003 la Parrocchia ritorna alle dipendenze del Vescovo di Tivoli.