Subiaco – Il Sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia si è recato di recente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Cerimoniale di Stato e Onorificenze al fine di meglio risalire alla storia dello stemma ufficiale del comune di Subiaco.
“E’ stato confermato – ha spiegato – quanto immaginavamo dagli atti: lo stemma cittadino in uso deriva da una consuetudine e non da atti ufficiali. Abbiamo ritirato il decreto di Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, su proposta del Presidente del Consiglio (Mussolini) del 1939 ed il decreto di Luigi Einaudi, Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri (Scelba) del 1954, che concedono al Comune uno stemma diverso dall’attuale, la cui metá è contrassegnata dai tre laghi, ed un’altra metà dallo stemma Braschi (Papa Pio VI), lo zefiro che soffia sul giglio bianco, che campeggia su numerosi edifici storici della Città.
(Successivamente lo mostreremo)
Ora le strade da poter intraprendere- spiega il primo cittadino – sono due:
1. Adottare lo stemma che ufficialmente ci è stato decretato.
2. Avviare l’iter per il riconoscimento dello stemma attuale come stemma ufficiale, a seguito di deliberazione del Consiglio Comunale che dovrà formalizzare “un esplicito sentimento identitario che si riconosca sullo stemma in uso”, in attesa di successivo decreto del Presidente della Repubblica.
Essendo la questione prettamente sentimentale ed identitaria e non amministrativa o politica reputo sia opportuno consultare i cittadini, per formalizzare definitivamente lo stemma cittadino.
Oggi ho richiesto la convocazione della conferenza dei capigruppo consiliari (presenti Alternativa per Subiaco, Insieme per Subiaco, Subiaco bene comune) dove la proposta è stata raccolta positivamente da tutti i gruppi rappresentati. Un incontro per procedere, su un tema di profondo valore comunitario, in modo condiviso.
Presumibilmente a maggio si svolgerà una consultazione cittadina i cui esiti saranno raccolti dal Consiglio Comunale. Non c’è più tempo da perdere per dare alla nostra storia millenaria riferimenti identitari e rappresentativi saldi.
Nel frattempo daremo vita ad incontri pubblici e storici per informare tutti i cittadini e aprire un ampio dibattito sulla nostra storia, necessario per sapere chi siamo stati e cosa vogliamo essere.
A lavoro per la storia secolare della nostra Città.”