Tagliacozzo – “La decisione relativa a classificare l’ospedale di Tagliacozzo come uno stabilimento di Avezzano significa che l’Ospedale di Tagliacozzo sarebbe stato cancellato come tale e trasformato in “stabilimento” a servizio dell’Ospedale di Avezzano.” Il sindaco Vincenzo Giovagnorio allarmato afferma:
Sarebbe una gravissima perdita per i cittadini e per il territorio, frutto di decisioni personalistiche e di mai specificate strategie politiche che giustifichino la cancellazione di un ospedale funzionale e funzionante da parte del Governo regionale. Ad esso governo andranno ascritti oneri e responsabilità di un siffatto depauperamento della sanità marsicana, provincia e per la regione. Anche e sopratutto perché il codice di presidio ministeriale n. 130006, che attualmente da titolo di Ospedale alla struttura di Tagliacozzo, non avrebbe pregiudicato (fonti del Ministero della Salute) l’approvazione del nuovo piano di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale.
Il codice, al contempo, è per noi garanzia imprescindibile del mantenimento di tutti i servizi sanitari attualmente esistenti, in primis delle riabilitazioni. A riguardo, pur ringraziando il Consigliere Massimo Verrecchia per l’iniziale sensibilità, devo dissentire da quanto ha pubblicamente dichiarato e cioè che nessun servizio verrà a mancare. Purtroppo, nel medio-lungo periodo non si può far affidamento sulle mere promesse o rassicurazioni politiche. “Carta canta, villan fortune” dice un adagio popolare.
Il codice ministeriale che attesta la titolarità di ospedale all’Umberto I non è infatti una semplice formalità burocratica, ma legittimazione amministrativa per una struttura sanitaria che mantiene cristallizzati così tutti servizi ad essa afferenti.
L’Amministrazione comunale e il Sindaco di Tagliacozzo, il Comitato civico, i tanti Amministratori di altri comuni abruzzesi e laziali che seguono con apprensione l’evolvere di questa gravissima situazione, confidano in una presa di posizione netta da parte di tutti i Consiglieri regionali, senza distinzione di parte politica e di ruolo, per correggere il tiro della scellerata proposta, nella speranza che sia ancora tale!