Tagliacozzo è un bellissimo centro della Marsica ricco di storia e attività culturali, ed è classificato come uno tra i Borghi più belli d’Italia.
La storia di Tagliacozzo è legata a due stemmi appartenenti a due antiche famiglie: gli Orsini – lo scudo con la rosa – e quello dei Colonna – la sirena bicaudata. I due contendenti hanno lasciato sul posto gli emblemi del loro potere e, altre famiglie, i segni della loro distinzione. Così, nel borgo antico si passeggia tra viuzze dove ogni abitazione, ogni apertura, è sormontata da un frontone, come simbolo di un passato glorioso.
La parte più interessante è quella che s’incontra superando l’arco romano verso l’interno e arrivando su Piazza Obelisco, una delle piazze più armoniche dell’Abruzzo, centro pulsante del borgo sin da quando si chiamava piazza da’ Piedi. Passeggiando per le viuzze che compongono il centro storico si ha la sensazione di ritornare indietro di qualche secolo. Vale la pena visitare il Teatro Talia, ex convento benedettino adibito a teatro nel 1686, decorato con una sobria ed elegante facciata e tre ordini di palchi all’interno, dove può ospitare oltre 200 persone; il Palazzo Ducale, la perla del patrimonio artistico di Tagliacozzo, che risale alla prima metà del XIV secolo, mentre la seconda fase costruttiva si colloca nella seconda metà del secolo seguente sotto il conte condottiero Roberto Orsini.
La chiesa dei Santi Cosma e Damiano è la più antica e ricca di memorie: risale all’VIII secolo e presenta uno stile romanico. Apparteneva ai Benedettini di Montecassino e fu causa di lunghe contese tra il papato e il vescovo dei Marsi. Per un secolo e mezzo, dal 1230 al 1380, conservò il diritto di seppellirvi i defunti. Notevoli sono la facciata con il portale e il rosone, il campanile, l’altare centrale; interessanti i dipinti.
Tagliacozzo è circondato dalla natura e dallo scenario montano tipico di questa zona d’Abruzzo. Tra le particolarità è molto curiosa quella del vento tipico della zona: chi si trovasse a passeggiare, magari in una bellissima serata estiva, nella storica piazza dell’Obelisco, avrebbe la sorpresa, intorno alle 22, di avvertire, netto e penetrante, un venticello freddo e insistente dal quale è opportuno ripararsi.
E’ l’ “Uscetta”, il caratteristico flusso d’aria fredda che, inevitabilmente, a quell’ora, attraversando la fenditura di roccia che da il nome al paese, giunge nella piazza a ricordare che ci si trova comunque a 750 metri sul mare e a riportare alla mente i paesaggi rupestri, battuti dal vento, tipici di queste zone.