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Tagliacozzo, si rinnova la tradizione della traslazione della Madonna di Loreto

Tagliacozzo – Nella chiesa della SS. Annunziata è custodito il simulacro della Madonna di Loreto datato ai primi del 1600 e proveniente dall’antico convento dei Cappuccini, ora non più esistente e situato nel luogo ove oggi sorge l’edificio della Scuola “Bevilacqua”.

Secondo la tradizione la notte tra il 9 e 10 dicembre 1294, sul colle della città di Loreto (nelle Marche) sarebbe stato ritrovato l’edificio in mattoni della casa della Madonna fino ad allora conservato a Nazaret.

Oltre il fatto che la Vergine di Loreto è patrona anche dell’Arma Areonautica nazionale, tante le tradizioni in Italia legate a questo evento. Una caratteristica di questa festa, soprattutto nel territorio marchigiano, è l’accensione di fuochi che rischiarano la notte nelle città e nelle campagne, e che ricordano quelli che nella notte del 1294 sarebbero stati accesi per accompagnare un corteo molto particolare. Si tratta del corteo di angeli che portò la Santa Casa di Maria a Loreto.

A Tagliacozzo, per inveterata tradizione, ogni anno, il 10 dicembre, alle ore 6:00 del mattino, si ricorda questo evento con una Celebrazione solenne animata dal Coro Parrocchiale e alla presenza dei tanti e volenterosi devoti che, sul far del giorno, quando ancora è buio, si recano nella chiesa della SS. Annunziata per venerare l’antica immagine della Madonna e per partecipare alla Celebrazione Eucaristica che in comunione di preghiera unisce Tagliacozzo al Santuario Lauretano.

Ma a Tagliacozzo, diversi sono i segni della devozione alla Madonna di Loreto tra i quali un pregevole dipinto – datato 1777 – nell’antica chiesa di San Nicola, che raffigura la traslazione della Santa Casa sul Colle marchigiano.

Ad arricchire il momento celebrativo, quanto il tempo e il clima invernale lo consentono, i ragazzi del Complesso Bandistico “Città di Tagliacozzo”, eseguono dei brani musicali per accompagnare sia l’arrivo dei fedeli in chiesa e sia per salutarli alla loro uscita al termine della celebrazione. Fino a qualche decennio fa la festa era arrocchiato anche da un momento conviviale bei locali di Piazza dell’Obelisco, dove si consumava la colazione mattutina.

“La Santa Casa, custodita a Loreto – scrive il Parroco Don Ennio Grossi – è luogo dove Maria, insieme a Giuseppe, ha vissuto la promessa del Signore. «Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele», che significa «Dio con noi», dice Isaia (Isaia 7,10-14). Maria dunque è segno della promessa di Dio, e del Suo essere con noi. Maria, visitandoci con la presenza della sua casa, ci porta e ci ricorda il compimento delle promesse di Dio su cui non si può dubitare. Il segno della casa che si posa a terra e incrocia la strada dell’umanità ci ricorda che Maria è con noi. Dio è con noi. E questo ci da la gioia e la forza di ripetere, come Maria in quella casa, i nostri piccoli, grandi e – a volte – faticosi “si” che la vita ci chiede. La Madonna conceda ad ogni nostra casa, ad ogni nostra famiglia il dono di saper accogliere e custodire Dio nella nostra vita”.