Roma – Il trentenne era ricercato da mesi, già noto per molte denunce che erano state presentate a suo carico. Il rituale sempre lo stesso: prendeva di mira in maniera seriale i taxi, vi entrava all’interno fingendo di essere un cliente per poi minacciare con coltelli ed altre armi di distruggere il veicolo.
Molti lo avevano anche registrato: “te sfascio er tassì si nun me dai mezza piotta”, ma in realtà poi pretendeva anche 70 e 100 euro.
In alcuni casi, se il tassista era disseziente iniziava a tagliare il sedile o il cruscotto con un coltello particolarmente appuntito. Su di lui già pendeva una ordinanza di custodia cautelare, anche perchè era molto bravo a camuffarsi e vestirsi in maniera sempre diversa dal solito, cambiando quartieri ed approfittando di orari con minore afflusso.
Il bottino giornaliero era comunque assicurato. Il giovane è stato arrestato nel corso di un normale controllo di identificazione avvenuto nella zona della stazione Termini.