Un terremoto di magnitudo Mw 4.6 (ML 4.6) è stato registrato dalle stazioni della Rete Sismica Nazionale alle ore 23:52 italiane di ieri, 28 marzo 2023. L’epicentro è stato localizzato nella provincia di Campobasso, 2 km da Montagano, con ipocentro a una profondità di circa 23 km. La città di Campobasso si trova circa 10 km a sud dell’epicentro.
Nella tabella sottostante vengono riportati i comuni con distanza entro10 km dall’epicentro.
L’evento di questa sera è avvenuto in un’area caratterizzata da una sismicità frequente con diverse sequenze sismiche avvenute nel 2002, 2013, 2016 e nel 2018, visibili nella mappa sottostante.
A nord-est dell’area interessata dal terremoto di questa notte, c’è la sequenza del 2002 iniziata con gli eventi del 31 ottobre e 1 novembre. Negli ultimi 7 giorni l’area interessata dal terremoto del 2002, tra Ripabottoni e Sant’Elia Appianisi, ha avuto 16 eventi, tutti di magnitudo inferiore a 3.0, tranne quello che è stato localizzato il 28 marzo alle ore 02:20 italiane di magnitudo 3.1. Più a nord c’è la sequenza del 2018 con evento più forte di magnitudo 5.1. A sud, a poca distanza dall’area epicentrale di questa sera, è presente una sequenza sismica avvenuta a gennaio 2016, il cui evento principale ha avuto magnitudo pari Mw 4.3.
Storicamente quest’area ha risentito gli effetti di terremoti avvenuti con epicentro prossimo a quello odierno: dal Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15) notiamo che, oltre i terremoti del 2002, i principali eventi dell’area sono quello del 4 ottobre 1913 di magnitudo Mw 5.3, con epicentro a sud della città di Campobasso, e il forte terremoto del 1805 di magnitudo Mw 6.7. Questo terremoto colpì una vasta area dell’Italia centro-meridionale ed ebbe effetti distruttivi nell’area pedemontana del Matese. La scossa fu disastrosa per una trentina di paesi e villaggi del vallo di Bojano e della pianura che si stende da Isernia a Campobasso: 8 villaggi risultarono totalmente distrutti; a Bojano, San Massimo, Campochiaro e Castelpetroso, centri caratterizzati da differenze altimetriche, crollò parzialmente la parte bassa degli abitati. Campobasso e Isernia subirono crolli e danni gravissimi.
La pericolosità sismica di questa area è considerata alta. Terremoti anche più forti di quello avvenuto oggi sono possibili per quanto la probabilità che si verifichino, ovvero la frequenza, non è particolarmente alta.
La mappa di scuotimento (SHAKE MAP) dell’evento di stanotte calcolata dai dati delle reti sismiche e accelerometriche INGV e DPC mostra dei livelli di scuotimento fino al V grado MCS.
Questo terremoto è stato ampiamente risentito non solo in Molise, con particolare rilevanza a Campobasso, ma anche in una vasta area dell’Italia centro meridionale. Risentimenti diffusi sono evidenti infatti nelle Regioni confinanti come Campania, Puglia, Lazio e Abruzzo. Dai dati raccolti dai questionari inviati finora a “Hai sentito il terremoto?”, risultano risentimenti stimati, al momento, fino al V grado MCS.