Tivoli – I luoghi della cultura riaprono alla città dopo le lunghe settimane di lockdown causato dall’emergenza sanitaria del Covid-19. Settimane durante le quali, però, pur rimanendo le porte dei luoghi culturali e artistici chiuse, si è continuato a lavorare per essere pronti alla ripartenza. Da domani, dunque, il Museo della città di Tivoli ospitato all’interno dello storico complesso della Missione, in via della Carità, su piazza Campitelli, torna fruibile e recupera quel suo importante ruolo di spazio per la conservazione e la promozione del patrimonio storico e artistico di Tivoli che ha assunto negli ultimi anni.
Il museo osserverà in questa prima fase nuovi orari per il pubblico con le seguenti modalità:
- sabato, domenica e festivi, orario continuato dalle 10 alle 18;
- non è necessaria la prenotazione;
- ingresso consentito a un massimo di 30 persone per volta;
- rispetto delle norme igieniche, di sicurezza e prevenzione anti Covid-19: obbligo d’indossare mascherine, igiene delle mani, distanziamento fra persone.
All’interno del museo, distribuita su tre piani secondo approcci tematici che riproducono un vero e proprio viaggio nella storia, è allestita l’esposizione “Lapis Tiburtinus, la lunga storia del travertino”, alla quale hanno collaborato l’Istituto Villa Adriana-Villa d’Este, la Soprintendenza territoriale di Stato, la Società tiburtina di storia e d’Arte e il Centro per la valorizzazione del Travertino romano, ed è stata curata dalla consigliera del sindaco per i Musei civici Maria Antonietta Tomei, insieme allo storico imprenditore del travertino Fabrizio Mariotti, che ha finanziato il catalogo dedicato all’esposizione.
La mostra, che ha già riscosso un ottimo successo di pubblico e di critico, interrotta a causa dell’epidemia, è stata prorogata sino al 30 settembre.
“Riapre un luogo punto di riferimento per la cultura tiburtina. Invitiamo i cittadini a visitare, per chi non lo avesse fatto ancora, o di tornare a rivedere la mostra dedicata a un pezzo importante della storia di Tivoli, della sua cultura e della sua economia”, esorta il sindaco Giuseppe Proietti, “in particolare gli studenti, perché c’è molto da scoprire e da imparare, non soltanto sulla città, ma anche sul resto del mondo. La pietra tiburtina, le cui cave più importanti si trovano nel territorio dell’antica Tibur, ha avuto, infatti, una vastissima diffusione nell’architettura romana di tutti i tempi e oggi è nota e ricercata ovunque. Sono in travertino, ad esempio, il Colosseo e piazza San Pietro, la Fontana di Trevi e le Fontane di piazza Navona, ma anche architetture come il Getty Center di Los Angeles, la Moschea di Algeri, la Banca di Cina a Pechino, l’Eur e le sculture di Henry Moore e di Mitoraj.
Pur se questo tipo di pietra viene estratto anche in altre regioni italiane e del mondo, ancora oggi dall’area di Tivoli e Guidonia ne proviene la maggior quantità e la migliore qualità”.
Intanto sono in corso i lavori di adeguamento per la riapertura anche di Rocca Pia, che dovrebbe avvenire a breve.