Tivoli – Gli attualmente positivi al nuovo coronavirus nel territorio tiburtino sono 238. È quanto emerge dai dati ricevuti dalla direzione generale della Asl Roma 5 e ricontrollati e monitorati dall’ufficio informazione e stampa del Comune di Tivoli.
Il totale dei contagiati dall’inizio dell’emergenza sanitaria è, invece, a oggi, di 3.990 persone. Per quanto riguarda l’indice di contagio (calcolato in base al rapporto tra i positivi e i residenti in ogni specifica fascia d’età), le porzioni d’età più colpite in questi primi mesi del 2021 sono, nell’ordine: la fascia 21-25 anni; la fascia 11-15; la fascia 31-35; la fascia 36-40 e la fascia 16-20.
L’evoluzione del contagio nel territorio ha visto variare, dall’inizio dell’emergenza sanitaria a oggi, l’indice di maggior contagio per età, per cui si può rilevare che nel 2021, rispetto all’anno precedente, il nuovo coronavirus risulta aver colpito le fasce d’età più giovani.
Un altro dato da sottolineare è che i contagiati nei dieci mesi di pandemia dello scorso anno sono stati 2.319, mentre nei primi quattro mesi del 2021 sono già oltre 1.600.
Per quanto riguarda la situazione attuale, il numero dei contagiati dal Sars-Cov-2 nel territorio, non accenna a decrescere, come già rilevato la settimana scorsa. Nei soli primi 3 giorni di maggio, infatti, i contagiati sono 53, con una media di 17 al giorno: una tendenza preoccupante e che – se non invertita repentinamente – assimilerà la situazione del mese corrente a quella dei mesi di marzo e aprile, quando i positivi al nuovo coronavirus si sono avvicinati, o hanno sfiorato, i 500 casi (494 a marzo e 483 ad aprile). Tale circostanza suscita non poche preoccupazioni in previsione delle riaperture che – dopo quelle parziali avviate a partire da lunedì 26 aprile – il Governo ha calendarizzato.
«I numeri parlano chiaro: a Tivoli sono ormai da settimane le fasce più giovani le più contagiate», spiega il sindaco Giuseppe Proietti, «e questo dipende non soltanto dalla maggiore contagiosità delle varianti del Sars-Cov-2, ma anche e soprattutto dai comportamenti spesso non prudenti che vengono assunti dai nostri ragazzi e ragazze: nonostante gli interventi dissuasivi delle forze dell’ordine e della polizia locale, si vedono nelle vie, piazze e luoghi canonici di ritrovo, troppi raggruppamenti e il non rispetto delle misure di prevenzione, tra cui fondamentale è la distanza di almeno un metro e mezzo tra persone e la protezione delle vie respiratorie. Questo è ciò che bisogna continuare ad attuare se si vuole evitare di portare il pericoloso virus a casa, o nei luoghi di studio e di lavoro, tra persone più fragili e, quindi, esposte ad ammalarsi gravemente di Covid-19».