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Torna il rischio aumenti sulla A24, salta l’accordo: Anas non ratifica l’intesa di Ministero e Strada dei Parchi

Redazione – The day after. L’intesa trovata tra Ministero e Strada dei Parchi di ieri ha avuto un contraccolpo questa mattina con una dura presa di posizione dell’Anas che non ha inteso ratificare il protocollo. Quindi incombe dal 1° settembre il rischio aumento del 20%. Contrariamente a quanto annunciato ufficialmente  ieri. Durante l’ultima seduta del Cipe è stato esaminato il nuovo Piano economico e finanziario, messo a punto da Mit, in veste di concedente, e dal concessionario Strada dei Parchi, per la gestione delle autostrade A24 e A25. Lo rende noto il Ministero delle infrastrutture e trasporti in una nota, spiegando che ora “si va dunque verso uno sblocco dell’impasse su questa concessione, il cui Pef era scaduto e mai rinnovato dal 2014”. “Il Piano – spiega il Ministero -, che è stato ora trasmesso a Bruxelles per il parere, prevede da subito l’avvio sulle due arterie dei primi lavori per la messa in sicurezza definitiva antisismica con un Piano stralcio fino a 722 milioni di euro da completarsi in tre anni.

Salta l’intesa per la sterilizzazione delle tariffe sulle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25 e torna il rischio della maxi stangata dal primo settembre: dopo la fumata bianca nella riunione di ieri tra i rappresentanti del Mit e del Mef, alla presenza della concessionaria Strada dei Parchi Spa, del gruppo Toto, nel pomeriggio di oggi durante il confronto di ratifica con l’Anas l’accordo è venuto meno.

I vertici di Strada dei Parchi erano stati interpellati per avere un commento sul via libera del Piano economico finanziario, sul quale si attende il parere dell’Europa, e sull’esito della riunione di oggi con Anas. “Siamo molto soddisfatti dell’intesa sul nuovo piano economico finanziario al quale è stato dato il via libera nel giorni scorsi sia dal Cipe sia dalla Autorità per la regolazione dei trasporti – spiega il vice presidente di Sdp, Mauro Fabris -. Una intesa che si può definire ‘storica’ in quanto avviene sette anni dopo l’approvazione della legge 228 del 2012 e a dieci anni dal terremoto dell’Aquila. Al varo manca solo il parere dell’Europa. Non c’è invece, per ora, l’accordo per sterilizzare le tariffe dal primo settembre prossimo – continua Fabris, – in quanto Anas nell’incontro odierno si è opposta alla proposta di utilizzo delle rate del prezzo di concessione, come accaduto già in passato, per coprire i costi del blocco delle tariffe, in attesa dell’approvazione del nuovo Pef”.

Per sbloccare una vicenda che sembrava risolta, secondo i vertici della concessionaria, serve un intervento legislativo del governo nazionale. “Occorre una norma su cui ieri si è registrato l’impegno di Mit e Mef, senza la quale il primo settembre saremo, nostro malgrado, costretti ad applicare l’aumento, già approvato dai ministri Delrio e Toninelli, che complessivamente è di circa il 19% – conclude Fabris – e da noi autonomamente sospeso fino al 31 agosto prossimo”.