Torna l’ora legale, giornate più lunghe per tutti. Gli effetti sulla vita quotidiana
La paventata abolizione del provvedimento, sembra essere rinviata al 2021
Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2019 torna l’ora legale: come di consueto, l’orario verrà spostato in avanti di un’ora, passando direttamente dalle 2:00 alle ore 3:00. Tale convenzione durerà fino a domenica 27 ottobre, quando andremo a spostare di nuovo le lancette dell’orologio riportando il tempo alla sua normalità. In Italia venne istituita. E sembrava che potessimo liberarci di questa “forzatura” del tempo ed invece i particolari provvedimenti amministrativi slittano al 2021. Quindi tutto resta tale. Avremo più luce, ma questa variazione condiziona anche le persone con uno scombussolamento che comporta reazioni del corpo ed impatta nelle abitudini quotidiane. Molte persone accusano disturbi. Ad essere messo a repentaglio è il meccanismo sonno-veglia. Con il buio, infatti, sintetizziamo la melatonina, una sostanza che concilia il riposo e più difficile da produrre durante l’ora legale, quando il sole sorge più tardi. Inoltre il cambiamento ci rende anche meno concentrati sul lavoro, con l’ora legale c’è un aumento drammatico della quantità di tempo che le persone perdono a navigare su siti che niente hanno a che fare con il lavoro rivela uno studio scientifico nel merito. Le conseguenze negative del passaggio coinvolgono anche il cuore. Una ricerca di alcuni cardiologi americani afferma che “l’ora di sonno persa il giorno dopo l’entrata in vigore dell’orario estivo incrementa del 25% la probabilità di avere un infarto cardiaco. Questo rischio cala del 21% il giorno in cui l’ora di sonno persa viene recuperata”. Ma non tutto viene per nuocere, infatti, con l’arrivo dell’ora legale, nonché con l’aumento delle ore di luce, produciamo più vitamina D e diventiamo molto più sportivi.