Carsoli. Aveva intestati 43 mezzi a suo nome con lo scopo di prelevare le targhe di quei veicoli e applicarle ai corrispettivi modelli di mezzi rubati. In tal modo le forze dell’ordine, basandosi sul numero di targa, non potevano scoprire quando i mezzi, usati per operazioni criminali, erano rubati. A scoprirlo sono stati gli agenti della polizia stradale di Carsoli che hanno rintracciato e denunciato l’uomo che era dietro a questo giro di veicoli fantasma.
Nei guai un romano di 65 anni, S.T., che ora deve rispondere di favoreggiamento reale e falsificazione ideologica di intestazione. La complessa indagine, durata quasi un anno, è partita dal ritrovamento di un camper rinvenuto dalla stradale, coordinata dal comandante Paolo Prosperi, che a un primo controllo era risultato in regola. La targa applicata, infatti, corrispondeva a quella di un messo di proprietà. Il camper era stato trovato tra i caselli di Castel Madama e Vicovaro.
L’indagine della polstrada, portata avanti dal sovrintendente capo Claudio Ciucci insieme ai suoi colleghi, sono voluti andare a fondo e hanno deciso di controllare il numero di telaio. Dagli accertamenti è emerso che non corrispondeva a quella targa, pur trattandosi di un modello identico di camper.
E’ stato scoperto che il mezzo era stato rubato ad Ancona e stava andando verso Roma. I malviventi alla guida, però, erano rimasti senza carburante avevano lasciato il mezzo allontanandosi con una seconda macchina. Secondo le indagini, i mezzi fantasma venivano utilizzati per furti e rapine perché all’apparenza, in caso di controllo tramite targa, non risultavano rubati. Nell’indagine è stata interessata anche la procura di Tivoli.
Il 65enne romano è stato accusato, per ogni veicolo, di violazione dell’articolo 94 bis del codice della strada che prevede la cancellazione di tutte le auto al pubblico registro automobilistico e alla motorizzazione.