Roma – La linea A si sdoppia ad ovest con un ramo verso nord e, novità dell’ultima ora, un ramo verso sud tra la fermata Bembo e Acquafredda. Un autobus in corsia protetta potrebbe prendere poi il posto della funivia tra Casalotti e Boccea. Sono queste le novità più importanti tra quelle inserite nel maxi emendamento d’aula al Pums che sarà approvato domani in Assemblea Capitolina insieme, se le previsioni saranno rispettate, alla delibera che contiene lo stesso Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile. La seduta è convocata per le 10.
L’agenzia Dire ha avuto modo di visionare in anticipo il testo del maxi emendamento. Le novità rispetto al Pums approvato in giunta non sono molte, anche per venire incontro alle richieste dell’assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patanè, che poche settimane fa aveva ammonito tutti, in commissione Mobilità, a non procedere con troppi emendamenti per evitare il rischio di far tornare il Pums in procedura di Valutazione ambientale strategica, con la conseguente certezza di veder sfumato l’obiettivo di nuovi tram entro il Giubileo.
In effetti le uniche novità importanti riguardano l’asse ovest della città, quello dove si ipotizzava la funivia Casalotti-Boccea. Il Maxi emendamento cancella quell’intervento quando prevede “la realizzazione della Linea A2, Bembo-Acquafredda, già finanziata dal MIS per la progettazione di fattibilità tecnico economica… verso il quartiere di Montespaccato con realizzazione di un nodo di scambio presso via dell’Acquafredda a servizio del nodo stradale Aurelia/GRA. Conseguentemente l’intervento Battistini MA – Casalotti su funivia dovrà essere riconsiderato nella sua estensione, tracciato e tecnologia al fine di garantire la massima efficacia del sistema di accessibilità al settore urbano di riferimento”.
La linea A, quindi dopo l’attuale capolinea a Battistini proseguirà per un’altra fermata fino a Bembo e da lì dividerà in due tronconi: uno verso Primavalle, Torrevecchia e Monte Mario e l’altra verso sud e Acquafredda, come chiedevano tempo comitati come MXR o Salviamo la Metro C.
Sotto il passaggio in cui si ipotizza la linea A2 il testo prevede poi la realizzazione dell’intervento tranviario T13 Trastevere FS-Portuense-Corviale, eliminando l’identico intervento su gomma, e la realizzazione del corridoio/linea express su gomma via Boccea, tratto Battistini-Casalotti, la soluzione a breve periodo che prenderà il posto della funivia.
Sempre in tema di tram perde forza l’ipotetica linea tra Vittorio e piazza Venezia, che sarebbe passata su via dei Fori imperiali visto che, si legge, “è in atto la ripresa e attuazione del piano del grande parco dei Fori Appia che dal Campidoglio colleghi il Parco dell’Appia antica… che comprende l’intera area dei Fori, tra il Campidoglio e il Colosseo. In questo ambito si dà atto che allo stato è in corso di discussione la rimodulazione del finanziamento dell’opera tranvia Piazza Vittorio-Venezia”. Sempre in materia di tram, infine, visto il gran numero di nuove linee previste dallo stesso Pums, si chiede di considerare “strategiche per la realizzazione di depositi per nuovo materiale rotabile o manufatti strumentali al trasporto pubblico anche l’area cosiddetta ex-centro carni, l’ex deposito San Paolo e l’area Atac in zona Garbatella-Ostiense”.
Capitolo aree ciclo-pedonali. Il Maxi emendamento su questo chiede di inserire l’anello ciclo-pedonale Colli Aniene, il progetto ‘Decumano’, il percorso ciclabile ‘Asse degli Acquedotti’ e la bike line ‘Largo Spadolini’. Si prevede poi un attraversamento ciclopedonale del fosso di Malafede per mettere in connessione i quartieri di Giardino di Roma e Vitinia, l’attraversamento Fluviale Dragona-Fiera di Roma, un sentiero ciclopedonale sulla sponda sinistra del Tevere, nella zona di Roma nord, da Castel Giubileo fino alla confluenza dell’Aniene, e un altro sulla sponda sinistra del Tevere che collega Mezzocammino ad Ostia. Sull’Appia, poi, ecco la nuova isola pedonale “Cecilia Metella”.
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Maxi emendamento recepisce alcune osservazioni pervenute dai Municipi. La prima è l’ampliamento del corridoio della mobilità Laurentino fino all’intersezione tra via Laurentina e la strada provinciale Torvaianica, ovvero al confine tra il Comune di Roma ed il Comune di Pomezia. Una seconda richiesta recepita è quella che chiede la “realizzazione stazione ferroviaria al divino Amore”.
Sul fronte tecnologico dovrà essere realizzato un sistema di monitoraggio del traffico e sviluppata una Urban Mobility App per favorire la ricerca di micro-mobilità dei cittadini nelle aree urbane attualmente non coperte. La nuova area Ztl verde già prevista, poi, sarà protetta da un “controllo automatizzato degli accessi con sistemi tecnologici quali i varchi elettronici”.
Infine ecco un passaggio che recepisce l’idea lanciata da Adr pochi mesi fa, quando ha presentato il progetto di un “taxi volante” dall’aeroporto di Fiumicino a Roma. “L’offerta multimodale nell’orizzonte di piano- si legge- potrà prevedere altre forme di mobilità che, interagendo con le altre modalità di trasporto previste nel piano, possano ampliare le possibilità di spostamento sostenibile in ambito urbano, nonchè agli spostamenti da/per gli aeroporti della Capitale. È questo il caso della Urban Air Mobility (UAM), modalità di spostamento innovativa inerente il complesso dei nuovi servizi, tecnologie, infrastrutture e soluzioni per il trasporto di persone, merci e forniture, anche medicali, attraverso l’utilizzo di velivoli elettrici (e-VTOL – electric Vertical Take Off Landing), particolarmente innovativi e ambientalmente sostenibili, a decollo e atterraggio verticale su specifiche infrastrutture (vertiporti), instradati in corridoi aerei dedicati ai loro spostamenti. La Urban Air Mobility rappresenta pertanto una delle forme di mobilità che in linea di principio potranno essere incluse nel complesso delle iniziative sostenibili del PUMS che ben si coniuga con l’intermodalità e l’accessibilità sostenibile che lo stesso si prefigge di ottenere. Nell’orizzonte temporale di Piano sarà introdotta la tematica attraverso analisi e studi, nonché eventuali test pilota con sperimentazioni che potranno essere messi in campo gia’ dai prossimi anni e che potranno portare nel prossimo aggiornamento del PUMS a definire compiutamente un progetto per lo sviluppo di tale modalità di spostamento”.