Avezzano. Chiude al pubblico lo sportello di servizio del settore dibattimentale del tribunale di Avezzano a causa della carenza di personale.
Si tratta di una situazione che desta forte preoccupazione e crea disagio agli avvocati e al pubblico. Intanto, lo sciopero degli avvocati si è concluso venerdì con un’adesione totale. L’astensione ha causato il rinvio di oltre settecento processi.
Sul caso è intervenuto con una nota il legale del foro di Avezzano, Giovanni Marcangeli, secondo cui è necessario intervenire con pesanti manifestazioni.
“Nell’ultimo giorno di astensione dalle udienze degli avvocati del Foro di Avezzano, al termine di due periodi di otto giorni, quasi come una beffa”, ha affermato l’avvocato Marcangeli, “e’ stato diramato un provvedimento della presidente del Tribunale che chiude temporaneamente il servizio di front Office nella cancelleria del dibattimento penale per mancanza di personale. Il provvedimento certo adottato a malincuore, rischia di determinare ripercussioni negative sull’andamento dei processi penali sia monocratici che collegiali e crea enorme disagio agli avvocati ed agli utenti. E’ davvero un momento critico che ci riporta alla mente quello vissuto dalle Preture prima della soppressione e cioè la morte per consunzione. In passato sono stato più’ volte consigliere dell’Ordine forense e delegato abruzzesenell’organismo nazionale dell’Avvocatura e ricordo momenti anche drammatici connessi alla sorte del nostro Tribunale. Ma questa volta la situazione e’ davvero seria ed avviata verso una china irreversibile. La Presidente del Tribunale ed il Presidente dell’Ordine forense hanno sollecitato l’invio di personale e forse una goccia d’acqua e’ in arrivo dalla Corte d’Appello e dal Tribunale di L’Aquila, ma questo non colmera’ nemmeno lontanamente la grave carenza di personale che ha indotto gli avvocati allo sciopero ( ricordo che ciò’ che ha determinato la protesta del foro e’ stata la constatazione che non esiste più’ una pianta organica dei Tribunali soppressi!!) Ed allora il mio appello e’ quello di unire le forze di tutte le categorie professionali, sociali ed economiche della Marsica e indire robuste manifestazioni congiunte ed appropriate iniziative verso gli eletti abruzzesi, per chiedere al nuovo parlamento di rivedere la sciagurata politica sulla geografia giudiziaria e di revocare la soppressione del nostro tribunale che e’ uno dei primi d’Abruzzo per carichi civili, penali ed esecutivi. La sopravvivenza del Tribunale e’ un problema di tutti non solo degli avvocati”.