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Uccide la fidanzata, dopo 20 anni esce di galera e molesta la compagna di un detenuto

Roma – I Carabinieri della Stazione di Roma Montespaccato, coadiuvati da quelli del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trastevere, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone la misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di un uomo di 52 anni, scarcerato lo scorso 21 aprile dal carcere di Rebibbia a seguito di un lungo periodo di detenzione per l’omicidio, occultamento e distruzione di cadavere di una donna di cui si era invaghito, perché gravemente indiziato di atti persecutori ai danni della fidanzata di un altro detenuto, conosciuta casualmente durante una visita in carcere.

Nella denuncia che ha avviato le indagini, la vittima, una ragazza 20enne, ha riferito che un uomo aveva iniziato a molestarla ripetutamente al telefono facendole anche pesanti proposte a sfondo sessuale, al punto da indurla, preoccupata e spaventata, a cambiare la propria residenza. Una volta risaliti all’identità dell’indiziato, l’attività investigativa dei Carabinieri, diretta dalla Procura della Repubblica di Roma si è fatta ancora più celere.

Sono stati così raccolti gravi elementi indiziari in ordine al fatto che l’uomo con condotte reiterate e assillanti avrebbe molestato la ragazza, 20enne, conosciuta casualmente all’interno della casa circondariale di Rebibbia nel periodo in cui lo stesso vi era detenuto e la giovane si recava a trovare il suo fidanzato ugualmente ristretto, ingenerando nella stessa uno stato di ansia e preoccupazione nonché di timore per l’incolumità propria e dei prossimi congiunti, costringendola altresì ad alterare le proprie abitudini di vita. Nello specifico l’uomo è gravemente indiziato di avere effettuato, il giorno stesso in cui era uscito dal carcere, due chiamate anonime alla ragazza e nel corso di una di queste e le indirizzava esplicite avances di natura sessuale; di avere effettuato un’altra chiamata anonima il 9 maggio, indirizzandole ugualmente nuove e inquietanti proposte di natura sessuale, nel corso delle quali riferiva alla donna di averla anche vista al supermercato; allo stesso modo il 9 maggio, di avere effettuato altre 7 telefonate consecutive; il 21 maggio di avere effettuato altre due chiamate utilizzando numeri anonimi ovvero sconosciuti alla giovane.

Secondo il Gip del Tribunale di Roma che ha firmato l’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere, “l’uomo risulta ad oggi attinto da un irrefrenabile impulso criminale che lo ha portato a riprodurre, a poche ore dalla sua scarcerazione dopo 22 anni ristretto per l’omicidio volontario della donna di cui si era invaghito nel 2002, gravi condotte illecite ponendo in essere comportamenti criminosi che denotano una vera e propria serialità”.

L’indagato è stato condotto presso la casa circondariale di Roma Regina Coeli.

Si precisa che considerato lo stato del procedimento penale, indagini preliminari, l’uomo deve considerarsi innocente fino ad eventuale condanna definitiva.