Editoriale – “Era l’11 dicembre 2021, una occasione in cui ancora una volta veniva celebrata la cultura letteraria nel territorio. Venne presentato quel giorno il libro “Storie italiane sotto cieli stranieri” della scrittrice Roberta Rubini presso la Sala Consiliare del Comune di Carsoli. Che Enzo fosse malato era purtroppo cosa nota, ed egli stesso con l’estremo realismo che da sempre lo caratterizzava caratterialmente non ne faceva certo mistero. Condivideva anche questa sua tragedia interiore affrontata con coraggio, determinazione, come i leoni che devono vincere la battaglia, fino alla fine. Nei suoi social teneva un pò tutti aggiornati facendo partecipi tutti i suoi amici e conoscenti di ogni dove.
Conobbi Enzo D’Urbano quando venne in questo territorio che ha amato profondamente e di cui era divenuto presto cultore, conoscitore e testimonial mettendo a disposizione le sue doti organizzative e quelle celebrative per esaltare quanto di bello fosse in Pereto del quale divenne poi anche vice sindaco, e poi anche in tutta la Piana del Cavaliere. Legati sicuramente dal comune denominatore della scrittura, iniziammo a collaborare, diventammo amici. Collaborammo anche istituzionalmente, quando io stesso ebbi a ricoprire incarichi istituzionali presso il comune di Carsoli e lui in Pereto.
Era dotato di una marcata convinzione politica, di una ideologia forte che era un pò il suo stile di vita e che ha saputo però adattare al territorio, rispettando le posizioni di tutti e riscoprendo nel tempo della sua esperienza di vita: il valore dei borghi. Tante e poi tante le iniziative che lo hanno visto protagonista principale ed esclusivo dotato di garbo, essenzialità. schiettezza, anche crudezza ove necessario.
Tornando a quell’evento dell’11 dicembre, per lui era l’ultimo. Ultimo di una lunga serie iniziata tanti e tanti anni fa. Tutti gli rendemmo in vita quel giusto tributo d’onore che una figura come lui meritava, eravamo tutti coscienti di una situazione che lo mostrava coraggioso ma fortemente gravato e provato e con il rischio di poterlo perdere.
Un anno fa, questa mente intrisa di cultura, di saggezza, di valori profondi che iniziavano dalla famiglia, e che si estendevano ai rapporti umani, amicali, si spegneva per sempre. Prosegue la sua azione come il premio Hombres, (solo una delle molteplici iniziative) con l’orgoglio di poter vedere probabilmente dall’altra dimensione, i suoi figli eredi di un meccanismo che ha affascinato ed ha coinvolto i territori, a livello nazionale.
Sarà orgoglioso anche di te cara Angela, del tuo coraggio di andare avanti, e nel proseguire quelle passioni che avete portato insieme per tanti anni che vi hanno visti uno l’accrescimento dell’altro. A distanza di un anno ci rendiamo ancora più conto di quanto abbia perso il territorio, di quanto l’amico che sapeva fare tante cose manca all’appello.
La scrittura però, le opere letterarie, le tante iniziative costituiscono una forma d’arte che non svanisce con il terminar dell’esistenza in vita ma che prosegue nel tempo continuando seppure in forma diversa, a far vivere ancora l’anima di chi è non si trova più in terra.
E’ inusuale che il Direttore scriva in prima persona, questa volta però l’eccezione è un giusto tributo alla tua memoria Enzo, e per ricordarti ancora una volta a quanti ti hanno apprezzato e vissuto nelle più disparate occasioni. Riposa in pace amico del mondo. ”
con amicizia e stima Daniele Imperiale