ROMA – “Un Politecnico a Roma sarebbe perfetto sui terreni tra la stazione Tiburtina e Pietralata”. È questa una delle idee più affascinanti per il futuro di Roma tra quelle che l’assessore capitolino all’Urbanistica, Luca Montuori, ha affidato all’agenzia Dire nel corso di una lunga intervista incentrata su alcuni progetti urbanistici in tre quartieri della Capitale, il Flaminio, Ostiense e Pietralata.
Una delle zone di Roma più interessate da progetti di rigenerazione è la grande area tra Tiburtina e Pietralata. Qui dovrebbe nascere un centro direzionale con al centro il quartier generale delle Fs. Ci sono altri enti o aziende interessate a realizzare la loro sede proprio lì?
“Si parla molto di un futuro Politecnico di Roma, e di certo i terreni tra Tiburtina e Pietralata sarebbero perfetti ma su questo serve un progetto. Unindustria ha più volte rilanciato il tema: se l’associazione degli industriali vuole, in accordo con i rettori de La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e magari anche con la Luiss e le altre importanti realtà della formazione che esistono a Roma e se ci sono le condizioni, io sarei pronto a parlarne. Si tratta di terreni pubblici e come tali devono essere utilizzati con una finalità pubblica, già la Sapienza ha dei progetti importanti nell’area. Ma non solo, alla Stazione Tiburtina abbiamo inserito la casa delle tecnologie emergenti proprio perché siamo convinti che in queste aree potrebbe nascere un vero ecosistema dell’innovazione tra produzione e scambio, lavoro e formazione. Per il resto, ovvero la progettazione del centro direzionale proposto da RFI, stiamo correndo perchè vogliamo chiudere entro la consiliatura. Siamo tutti d’accordo con gli altri assessori. Siamo tutti allineati”.
La sindaca Raggi pensava a quella zona anche per Expo. Che ne pensa?
“Ho sempre pensato che quest’area, dalla stazione Tiburtina al Tecnopolo, rappresenti una grande potenzialità per lo sviluppo di politiche che guardino al futuro della città. E’ un nodo all’interno di una rete di città collegate dalla ferrovia ad alta velocità ed è la testa di un sistema urbano che arriva fino al Tecnopolo Tiburtino e su cui stiamo impegnandoci molto. Lungo questo asse molte aree ex industriali oggi abbandonate potrebbero essere oggetto di rigenerazione e qui si potrebbe pensare un evento come Expo 2030 per rilanciare l’intero quadrante. Sarebbe innovativo e importante pensare già oggi il dopo Expo immaginando un’esposizione che preveda i tradizionali padiglioni ma anche edifici modello, capaci di raccontare la città del futuro e che poi non dovranno essere smontatati ma che resteranno e potranno essere abitati. L’idea potrebbe essere di avere un’area fieristica centrale a Pietralata e poi edifici nei luoghi vicini lungo la Tiburtina. Un nuovo modello di Expo”. (www.dire.it)