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Una storia d’amore sullo sfondo della meravigliosa Napoli: impressioni dal romanzo rosa di Raffaele Di Leva “Mi concederesti un ballo?”

"Non so se considerarmi più curiosa o più in trepidante attesa nel conoscere questo ragazzo, eppure ho una strana percezione. Avevo perso da mesi quel mio sesto senso, mentre da oggi pomeriggio è tornato a splendere!"

Mi concederesti un ballo? (Viola Editrice, 2023) di Raffaele Di Leva è un romanzo rosa con le caratteristiche delle più dolci storie d’amore e ha come protagonisti due ragazzi alle prese con le prime relazioni sentimentali.

Cristina è una giovane promessa della pallanuoto del Neapolis e del Setterosa, per lei è un sogno che si realizza essere il capitano della sua squadra del cuore. Tra una delusione sentimentale e l’impegno sportivo che le occupa parte della giornata, nella sua vita sembra non esserci spazio per l’amore, fino a quando non incontra Francesco. Lui, anima gentile e artistica, laureato all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, amante dell’arte in ogni sua forma, è un ragazzo d’altri tempi.

Un’uscita in quattro fra amici e una gara di ballo faranno nascere tra i due un sentimento forte e appassionato. Francesco impacciato non sa proprio da dove cominciare con Cristina, la stella splendente della pallanuoto, per fortuna c’è il suo amico Luigi a dargli qualche dritta sentimentale. Cristina d’altra parte, per paura di soffrire non vuole esporsi ma grazie a sua sorella Mariangela riuscirà a capire che per Francesco vale la pena sbilanciarsi in una nuova relazione.

Lo scrittore Raffaele Di Leva, da sempre appassionato di storie romantiche, nel suo secondo romanzo ci trasmette la sua idea di amore dalle sfaccettature poetiche e genuine. Questo aspetto contraddistingue la narrativa di Mi concederesti un ballo? ma ricalca prima di tutto la stessa sensibilità dell’autore. Non è un caso infatti che Raffaele abbia trasferito tanto di sé nel libro, tratteggiando in Francesco alcuni motivi della sua personalità. Il romanzo ha uno stile che lascia il retrogusto della purezza delle relazioni di una volta, quelle che nascevano in punta di piedi.

Se volete rilassarvi con una lettura piacevole questo romanzo è l’ideale. Il libro scorre veloce grazie a uno stile leggero e semplice che arriva al cuore, una scelta voluta per rendere l’opera adatta a tutte le età. Il linguaggio è permeato da quella stessa spontaneità che nasce fra Cristina e Francesco; una carica di energia che li condurrà verso un sentimento autentico, regalando al lettore momenti magici e da favola.

Nonostante tutto lo stile narrativo dello scrittore non è mai troppo sdolcinato ma lascia spazio a momenti  razionali e riflessivi, come nei dialoghi o nella descrizione dei pensieri introspettivi dei personaggi, lasciando che il lettore possa immedesimarsi facilmente nella loro psicologia.

Particolare cura è riservata all’ambientazione: la storia si svolge nella meravigliosa Napoli che con la sua bellezza, l’atmosfera ineguagliabile e i suoi sapori inimitabili culla i sogni dei due ragazzi. L’autore ama accompagnare il lettore fra le strade partenopee, il mare e i suggestivi scorci napoletani, a lui tanto cari, dando alla storia quel pizzico di magia in più. Durante la narrazione si percepisce l’amore di Raffaele Di Leva per la sua città, un legame forte che permea le pagine di tutto il libro e addolcisce gli animi dei suoi protagonisti.

Parte del merito di tanta freschezza narrativa è dovuto all’ideazione di figure che arricchiscono la trama rendendola divertente e spiritosa. Sono esilaranti per esempio i tentativi di Mariangela nell’aiutare la sorella Cristina a essere più sciolta e meno pudica, una spudoratezza marcata che rende il personaggio originale, effervescente e arguto, che sa strappare un sorriso al lettore al momento giusto. Colpisce anche la cura nel tracciare le passioni dei protagonisti, come emerge dalle pagine dedicate alla pallanuoto su cui l’autore si sofferma descrivendo le emozioni e le sensazioni provate da Cristina durante una gara.

Raffaele Di Leva sa come caratterizzare i suoi protagonisti, dando vita a figure variegate, vivaci, appassionate e molto diverse fra loro: se Cristina e Francesco sono circondati da un’aura di purezza e ingenuità in fatto d’amore, la presenza di Mariangela, Martina e Luigi fa da contrasto richiamando alla concretezza delle relazioni odierne più maliziose e audaci. I personaggi di questo libro nella loro varietà risultano essere reali, spesso eccentrici, talvolta comici. 

Mi concederesti un ballo? è un libro perfetto per chi è appassionato di romanzi rosa, forse meno adatto a chi è disilluso e cinico nei confronti dell’amore. Ma non è detto. Leggere questa storia può essere una scommessa per dare un’altra possibilità ai sogni e alle favole, tenere viva la speranza che ci sia qualcuno in grado di abbattere con gentilezza le barriere della paura e della diffidenza, proprio come accade a Cristina. Questo romanzo lascia la sensazione che le migliori storie siano quelle naturali e spontanee, come le relazioni che nascono nel segno della sincerità.

Ma questo è ancora l’inizio della favola di Cristina e Francesco, perché Mi concederesti un ballo? è solo il prologo della loro bellissima storia d’amore…

 

RAFFAELE DI LEVA è nato a Napoli, il 27 gennaio 1988. Laureato in Ingegneria Aerospaziale e Astronautica, lavora come analista programmatore e sviluppatore informatico. Amante dei romanzi rosa di natura filo-parigina e della semplicità nel quotidiano, che caratterizza anche la sua scrittura e il suo stile narrativo, volto ad accompagnare il lettore in giro per Napoli attraverso gli occhi dei personaggi. Il suo esordio letterario, Gli incontri del destino, edito da Viola Editrice (2020) ha ricevuto una menzione d’onore durante la XII Edizione del Premio Letterario Internazionale Montefiore. Mi concederesti un ballo? rappresenta il prologo della sua nuova opera che si concluderà nel prossimo romanzo rosa.

 

Leggi qui l’intervista all’autore.