Valle Aniene- Tutti gli acquedotti portano a Roma, parafrasando un antico detto popolare, ed a farne le spese sono i centri della Provincia, che rischiano carenze di approvvigionamento e turnazioni nell’erogazione dell’acqua potabile.
Acea ha infatti presentato nell’incontro dello scorso 23 maggio nella sede de “La Fornace” un report dove in una mappa illustra quali siano i cittadini dei Comuni che rischiano di restare all’asciutto nell’estate ormai imminente.
Vicovaro, Saracinesco, Ciciliano, Canterano, Rocca Santo Stefano, Roiate, San Vito Romano ed Olevano Romano sono stati inseriti nella “lista rossa” dei “Comuni in cui vi sarà maggiore carenza e quindi rischio di turnazione”, mentre i “Comuni dove si potranno verificare abbassamenti di pressione con possibili mancanze di acqua” nel nostro territorio sono:
Mandela, Sambuci, Gerano, Pisoniano, Cervara di Roma, Bellegra, Arcinazzo Romano, Affile, Jenne, Serrone e Piglio.
Tra le criticità elencate nella relazione, vi è quella delle sorgenti dell’Acqua Marcia, “molto sensibili alla siccità sono in magra eccezionale”, mentre lamenta il calo del 20’% dell’acquedotto del Simbrivio.
Acea nel corso dell’incontro del 23 maggio dopo aver consegnato la relazione ai pochi sindaci presenti, ha chiesto agli stessi sindaci di emettere un’ordinanza per limitare gli usi idrici da parte della popolazione.
Un invito, ad emettere ordinanza, che Acea ha anche ripetuto con una espressa comunicazione nei giorni successivi all’incontro della passata settimana al quale aveva comunque partecipato anche il Garante del servizio idrico. Acea nella relazione afferma che “Il 2017 è la seconda annualità consecutiva nella quale si è registrata bassa piovosità: Nei periodi autunno – inverno 2016-2017 e in quello 2015-2016 è stata registrata una piovosità pari a circa il 50% in meno di quella registrata nell’autunno inverno 2014 -2015 e del 30% in meno rispetto alla media 2009-2016 Situazione gravosa per la ricarica degli acquiferi” alla quale Acea aggiunge dati sull’aumento delle temperature negli ultimi anni. Un allarma siccità che già si vide nel 2003 e che conseguì alla captazione della sorgente del Pertuso e del conseguente depauperamento del fiume Aniene.