CASTEL DI TORA – Si è riunito sabato scorso 17 a Castel di Tora il Comitato promotore della costituenda Associazione “ValTurano Terra Nostra” ideata allo scopo di difendere e valorizzare le identità e le potenzialità culturali, sociali ed economiche di un territorio marginale e poco rappresentato ad ogni livello come quello del Turano.
In tale contesto il Comitato ha preso in esame la situazione politico – amministrativa conseguente alle recenti, discutibili scelte operate dai sindaci in materia di sanità e servizi vari.
Ci si riferisce, in particolare, alla decisione – di proporre l’istituzione della “Casa della Salute, ora Casa della Comunità” di spettanza alla Valle turanense a Castel di Tora, in luogo di Colle di Tora, località dallo stesso comitato ritenuta migliore perché più centrale e già dotata di servizi sanitari; scelta poi addirittura non confermata per ragioni non note e sostituita dall’indicazione di Rocca Sinibalda; – di spostare la sede della Comunità Montana da Castel di Tora a Roccasinibalda.
In merito a questi spostamenti, contenuti in documenti praticamente “segreti” che hanno ufficializzato scelte per nulla condivise né con le popolazioni né con i Consigli comunali, il Comitato esprime il proprio dissenso sia nel metodo seguito (assolutamente antidemocratico e per nulla trasparente) sia per le decisioni prese.
Ritiene infatti che la collocazione ideale della nuova “Casa della Comunità” debba essere quella di Colle di Tora, peraltro già dotata di servizi sanitari, essendo quell’ubicazione assolutamente centrale rispetto alla Valle del Turano o, in alternativa, anche quella di Castel di Tora, non certamente collocata ai margini della stessa, come accadrebbe invece per Rocca Sinibalda. Il tutto, ovviamente, nella convinzione che sia la Regione a farsi carico delle relative spese di gestione.
E a tutto ciò si deve aggiungere il programmato spostamento degli uffici della Comunità Montana dalla storica sede di Castel di Tora sempre a Rocca Sinibalda.
In relazione a quanto sopra, il Comitato, nel sottolineare la leggerezza con la quale i sindaci hanno adottato queste loro decisioni, chiede agli stessi di aprire i necessari dibattiti pubblici sull’intera vicenda, al fine di tornare sulle proprie decisioni e chiede altresì alla Regione Lazio di non prendere alcun provvedimento in attesa della modifica di queste assurde e inconcepibili scelte, riservandosi di adottare ulteriori atti e forme di protesta in base dell’evolversi degli eventi.
Ciò detto, appare più che logico concludere domandandosi: “Viste tali premesse, che ci riserva il futuro con questi personaggi?”
E’ quanto rende noto in un comunicato stampa il comitato promotore a firma del referente provvisorio Massimo Severini