Vicovaro – Il consigliere di minoranza Guerrino Crielesi, appartenente al gruppo “Vicovaro Rinasce”, analizza il risultato delle politiche 2022 a Vicovaro e a livello nazionale.
“Cari concittadini, dopo i primi commenti a caldo, concedetemi qualche breve considerazione a freddo, sui numeri, soprattutto visti i proclami e le dichiarazioni delle principali forze politiche che fioccano sui social a destra e a manca (sì, manca proprio…).
Il primo dato che salta all’occhio è sicuramente l’aumento dell’astensionismo (+9%), ovvero quasi 17 milioni di elettori non hanno partecipato al voto. Se non è un dato significativo e preoccupante questo, in una democrazia, non saprei cos’altro possa esserlo. Sul nostro territorio l’astensionismo è stato ancora maggiore (+12%!). Al di là dei singoli risultati dei partiti, questo è il dato su cui tutta la politica dovrebbe riflettere e farsi un esame di coscienza.
Il carosello dell’élite “delegata” (si fa per dire) da un popolo sempre più scollegato dalla gestione della cosa pubblica si sta dimostrando sempre più fallimentare, anno dopo anno, decade dopo decade. Penso e spero sia chiara a tutti la necessità di intervenire a livello culturale, soprattutto al di fuori delle istituzioni, con un percorso che faccia tornare la politica quale teatro di confronto fra le idee dei cittadini, tutti, e che venga vissuta come strumento per creare e mantenere il benessere comune, piuttosto che come scambio per ottenere il benessere del singolo.
I risultati… Per cominciare abbiamo il volo in picchiata con paracadute di emergenza del Movimento 5 Stelle: benché si parli di una campagna elettorale azzeccata di Conte ha perso quasi il 60% dei consensi (6,4 milioni di voti) rispetto al 2018! Conseguenza, soprattutto, delle scelte disastrose (di pochi) che lo hanno forzatamente traghettato verso ciò che avrebbe dovuto combattere con ogni mezzo. Un disastro tanto fragoroso quanto annunciato, aggravato dai voli pindarici di esponenti e militanti che tentano di utilizzare un discreto risultato elettorale – ottenuto grazie a Conte e al fatto che tra i big era l’unico ad avere un programma elettorale decente per il cosiddetto “voto utile” – per nascondere la voragine lasciata dagli elettori.
Sul territorio di Vicovaro il Movimento ha perso 567 voti rispetto al 2018, facendo registrare il suo minimo assoluto con 235 voti. La rivoluzione culturale tanto auspicata alle origini appare ormai un lontano ricordo.
Più che evidente il travaso di voti da Lega e Forza Italia in favore di Fratelli d’Italia. Sotto questo aspetto mi chiedo cosa abbiano da gioire i rispettivi rappresentanti locali dei summenzionati partiti, che hanno preso una batosta elettorale storica: la Lega in primis visto che ha dimezzato i consensi perdendo oltre 3,2 milioni di voti (scesa addirittura sotto il 9% a livello nazionale e già si parla di siluri per Salvini); Forza Italia, in netto calo, perde oltre 2,3 milioni di voti e si allinea con la Lega sempre sotto il 9% a livello nazionale.
Per quanto concerne Vicovaro la Lega ha perso 187 voti, mentre Forza Italia ne ha persi 143. Un risultato tutt’altro che positivo, anzi, fortemente negativo visto anche l’alto livello di astensione che ha penalizzato maggiormente altri partiti. Anziché festeggiare per le vittorie altrui, nascondendosi dietro una coalizione di facciata, farebbero bene a preoccuparsi di casa propria.
Fratelli d’Italia fa da collettore per quella parte degli italiani “delusi” che ancora spera nel/la condottiero/a che li porti fuori dai guai (~44% dalla Lega e ~30% da Forza Italia, secondo le stime nazionali), insieme a una minima parte dei voti di ex 5 Stelle (~10%). Il cosiddetto “voto di protesta” (anche se sta volta non si capisce bene quale sia la protesta, visto che la Meloni ha già chiesto aiuto niente meno che a Draghi!), fa guadagnare quasi 6 milioni di voti, seppur in maniera meno dirompente rispetto a quello, allora sicuramente più genuino, che ha lanciato il Movimento 5 Stelle al 33% nel 2018 con oltre 10 milioni di voti.
A Vicovaro guadagna 437 voti, primo partito al di sopra della media nazionale. Pare tuttavia che fin da subito, tra nostalgici e speranzosi, dovranno fare i conti con la linea scelta dalla leader del partito, che sembrerebbe aver affidato metà PNRR proprio a Draghi! D’altronde il vero problema dell’Italia è il “reddito di cittadinanza”! Si salvi chi può…
Si mostra in calo anche il PD, perde oltre 800mila voti e va al minimo storico a livello nazionale (scricchiola anche la leadership di Letta che ha già annunciato di non ricandidarsi). Benché mostri una maggiore resistenza alle oscillazioni elettorali – notoriamente dovuta al capillare “radicamento” territoriale – restando arroccato sul monte dell’autoreferenzialità elitaria mostra evidenti segni di logoramento e rischia di sgretolarsi finendo al 2% come i socialisti francesi, per citare la valutazione condivisibile di Peter Gomez su Il Fatto Quotidiano.
Qui a Vicovaro guadagna 7 voti alla Camera e ne perde 39 al Senato, rispetto al 2018. Nonostante gli sforzi fatti in campagna elettorale, il candidato PD Marco Vincenzi nel collegio di Guidonia (LAZIO 1 – U09), supportato anche dagli esponenti dell’Amministrazione locale, non è riuscito a raggiungere il risultato sperato (più che doppiato dal candidato di Fratelli d’Italia Alessandro Palombi) ed è rimasto fuori dal Parlamento (è tremendamente paradossale che oggi si lamentino di una legge elettorale voluta da loro per ostacolare il Movimento 5 Stelle). Mi auguro, senza troppa convinzione, che questa sveglia serva ad aprire una profonda riflessione in tutti i livelli del loro partito.
Fatte queste doverose considerazioni, gli italiani che sono andati a votare si sono espressi molto chiaramente e il voto va sempre rispettato. Spero vivamente, per tutti i cittadini, che i gruppi politici che andranno al Governo, Giorgia Meloni – Fratelli d’Italia in primis, mettano in campo le scelte giuste per gestire il difficile scenario che ci attende nei prossimi mesi.”