Roma – Intesa della Conferenza delle Regioni in merito al riparto 2023 delle risorse per i centri di recupero degli uomini che commettono atti di violenza domestica e di genere. E’ quindi passato, il 9 novembre, l’istruttoria di questo provvedimento con delle raccomandazioni che interessano sia l’adeguamento del finanziamento che di prevedere una quota standard minima di assegnazione.
POSIZIONE SULLO SCHEMA DI DECRETO DI RIPARTO DELLE RISORSE, PER L’ANNO 2023, PER L’ISTITUZIONE E POTENZIAMENTO DEI CENTRI PER IL RECUPERO DEGLI UOMINI AUTORI DI VIOLENZA DOMESTICA E DI GENERE, DI CUI ALL’ARTICOLO 26-BIS DEL DECRETO-LEGGE 14 AGOSTO 2020, N. 104, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 13 OTTOBRE 2020, N. 126
Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 662, della legge 30 dicembre 2021, n. 234
Punto 19) O.d.g. Conferenza Stato-Regioni
La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome esprime l’intesa sull’ultima stesura del 7 novembre u.s., con le seguenti raccomandazioni:
–
di prevedere a decorrere dal prossimo anno un congruo incremento del Fondo. La forte riduzione delle risorse infatti non consente, di fatto, di sostenere economicamente i Centri già esistenti. In considerazione dell’impegno profuso negli ultimi anni dalle Regioni per implementare sul territorio CUAV altamente qualificati, resta del tutto evidente che le esigue risorse assegnate a nuovi CUAV e/o potenziamenti, escludono di fatto la possibilità di sostenere economicamente il funzionamento dei CUAV già esistenti. Ciò rappresenta una criticità in quanto porterà a non aumentare il numero dei Centri presenti o in ogni caso a potenziarli non potranno garantire in ordine alla loro continuità di funzionamento nel tempo l’osservanza degli standard fissati dall’Intesa CSR 184 del 14/9/2022;
–
di valutare l’opportunità per le ripartizioni future, considerato che l’utilizzo del solo dato di popolazione quale criterio/parametro di ripartizione penalizza le Regioni piccole, di prevedere una quota standard minima di assegnazione
Roma, 9 novembre 2023