Violenza contro le donne, pedofilia e crimini familiari, nel problema dell’omertà, convegno a Grottammare
Il diritto di cronaca in punta di penna, il ruolo dei giornalisti nei casi di violenza. Un evento al quale ha partecipato il Direttore Daniele Imperiale - Il comunicato stampa
Grottammare (AP) – Pubblichiamo il c.s. relativo all’evento del 18 Aprile 2019 al quale ha partecipato il Direttore Daniele Imperiale:
GROTTAMMARE – 18 APR 2019 – Nella suggestiva cornice dell’Hotel Parco dei Principi a Grottammare si è svolto un interessante convegno sul tema “Violenza contro le donne, pedofilìa e crimini familiari”. Una iniziativa intrapresa da Associazioni di categoria sociale della Regione Marche e della LZ Investigazioni di cui è founder Lucia Zilli di Alba Adriatica. Un evento di grande interesse sia per il perfetto connubio che si è creato tra la stampa e la criminologa Roberta Bruzzone che per il grande interesse degli intervenuti che hanno rivolto molte domande alla Bruzzone stessa e alla stampa. La presentazione è stata curata da Lucia Zilli, la quale ha presentato Roberto Mirabile, il presidente dell’Associazione La caramella Buona di tutela dei diritti dei minori. All’evento ha partecipato anche Daniele Imperiale (Consigliere ODG Abruzzo) il quale ad inizio lavori ha ribadito l’importanza delle sinergie tra operatori della comunicazione ed operatori del settore sociale. Imperiale si è anche soffermato sull’importanza della formazione per i giornalisti i quali devono conoscere nei dettagli le materie trattate. “I riferimenti sono relativi ad un diritto di cronaca – ha affermato Imperiale – che deve essere trattata in punta di penna in tutti i casi ove ci siano disagi sociali, violenze o crimini di qualsiasi natura. Bisogna abbinare al diritto di cronaca una sensibilità personale che riesca a coniugare l’importanza della comunicazione rispettando però determinati canoni e tutelando effettivamente i minori. Noi giornalisti abbiamo il dovere di approfondire e di raccontare sì i fatti, ma tenendo sempre presente che il nostro deve essere un operato “utile” e non di intralcio alle indagini o nell’alimentare anche inconsapevolmente l’insorgenza di altre problematiche nei casi già difficili”. La criminologa Bruzzone, si è soffermata a lungo sul concetto di omertà che aumenta a dismisura le problematiche di questo settore. “La violenza non si cura con l’omertà, anzi bisogna combatterla e fare i conti dei dati certi, numeri che sono impressionanti per questo settore”. La criminologa, nota in tutta Italia e all’estero ha poi risposto a numerose domande che le sono state rivolte dal pubblico presente in sala. Il quadro complessivo che è emerso da questi lavori è la necessità di fare squadra nella tutela dei casi difficili. E non attendere che le cose accadano, molto deve fare la prevenzione, evitando che le cose possano degenerare, talvolta poi irrimediabilmente. (Comunicato Stampa – Marche)