Voce grossa dei sindaci del Parco dei Simbruini, negata l’autorizzazione di prelievo d’acqua alla sorgente Pertuso
Subiaco – Ieri, 29 maggio, si è riunita la Comunità dei Sindaci del Parco, presieduta dal Presidente, Francesco Pelliccia, Sindaco di Subiaco, ed ha formalmente deliberato la richiesta alla Regione Lazio di non procedere all’autorizzazione ad Acea Ato 2 S.p.a di un ulteriore prelievo temporaneo di 190 l/s dalla sorgente del Pertuso.
Il documento è stato sottoscritto da tutti i presenti: il Sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia, il Sindaco di Filettino Gianni Taurisano, il Vice Sindaco di Trevi nel Lazio Pietro Salvatori, il Sindaco di Cervara di Roma Adriano Alivernini, Il Sindaco di Camerata Nuova Settimio Liberati, unitamente al Presidente del Parco Regionale dei Monti Simbruini Enrico Panzini e al Presidente della Comunità Montana dell’Aniene Luciano Romanzi. A questi si è aggiunto anche il Sindaco di Vallepietra, Flavio De Santis.
Puntuali le richieste formali avanzate a Regione Lazio e ad Acea:
- di non concedere l’autorizzazione alla richiesta di concessione ad aumentare la portata di derivazione di ulteriori 190 ls-1 sulla sorgente del Pertuso;
- di indire formale incontro tra i Comuni del territorio del Parco, la Regione Lazio e Acea Ato 2 S.p.a. per richiedere investimenti sulla rete idrica con un cronoprogramma definito e verificabile;
- l’istituzione effettiva del Comitato di monitoraggio per il Fiume Aniene come previsto dalla DGR 386/2009 e mai attivato;
- Ridefinire in maniera aggiornata ed oggettiva il “minimo deflusso vitale” sia del bacino del Pertuso sia del Fiume Aniene.
L’istanza nasce a seguito della richiesta di Acea Ato 2 alla Regione Lazio al fine di essere autorizzata a prelevare temporaneamente dalla sorgente del Pertuso ulteriori 190 l/s oltre ai 360 l/s a cui è ordinariamente autorizzata, come già avvenuto con effetti nefasti nel 2017, sia per il deflusso minimo vitale del Fiume Aniene sia per la conseguente sospensione delle attività turistiche e agricole sul fiume con grave pregiudizio per l’economia locale.
“L’ulteriore prelievo non sarebbe necessario se Acea Ato 2 fosse intervenuta, come annunciato nel 2017, con la manutenzione straordinaria delle condutture idriche. – hanno sostenuto i Sindaci nell’assemblea – Parliamo di una S.p.a. che fa utili importanti con le risorse dei territori di provincia ma che invece concentra la maggior parte degli investimenti su Roma. Ed oltre il danno, come comuni dell’Ato 2, dobbiamo subire anche la beffa con riparametrazione delle bollette, osteggiata da tutti i Sindaci dell’Ato e voluta solo da Roma Capitale, socio di maggioranza. L’Aniene non può subire ulteriori decurtazioni, siamo al limite. Ci sono altre soluzioni tecniche da perseguire.“